F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SI ALZA IL VENTO
PACIFIC RIM
SNOWPIERCER
IRON MAN 3
ELYSIUM
LA FINE DEL MONDO
THE ZERO THEOREM
MACHETE KILLS
WOLVERINE L'IMMORTALE
OBLIVION
THOR THE DARK WORLD
GRAVITY
L'UOMO D'ACCIAIO
INTO DARKNESS
LA DESOLAZIONE DI SMAUG

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"spettacolo pirotecnico e dal carattere parodico, ma anche gonfio, ipertrofico, iper-testosteronico"

 

 

Un terrorista noto come "Il Mandarino" lancia la sfida al Presidente USA attraverso alcuni attacchi kamikaze compiuti da bombe umane auto-rigeneranti. Tony Stark, che ha appena brevettato un nuovo rivoluzionario tipo di armatura, fornisce sfrontatamente al cattivo il suo indirizzo a Miami. La risposta non si fa attendere... Una saga, quella di  IRON MAn  abbastanza equilibrata, che vede questo terzo capitolo non proprio in linea con i precedenti. Mancano figure carismatiche di rango come il Michey Rourke di  IRON MAN 2  che tuttavia risentiva di un'azione ridotta al lumicino e di fx ancora impreparati a gestire le emergenze computer-grafiche messe in scena. Pecche, queste, pressoché cancellate in "Iron Man 3", ma per quanto Ben Kingsley e Guy Pearce non abbiano nulla da invidiare a Jeff Bridges e al buon Rourke, manca alla pellicola un cattivo di spessore: la presunta sete di potere non ci basta più come giustificazione. Sorprende invece l'apporto di Guinetta Paltrova che vedremo aiutare attivamente il partner (il sempre in palla: Downey Jr) in una versione inedita e irripetibile. La miscela pensata dal regista-sceneggiatore Shane Black, a base di slapstick, comicità (il carattere quasi parodico fa sembrare il film: Iron Man rivisitato da Mel Brooks) e azione ormai ampiamente rodata ancorché cesellata e impreziosita, vede scene d'azione e d'insieme enormemente più ardite (il lavoro collettivo de  I VENDICATORI  è servito a qualcosa) dove si comprende perfettamente chi-le-da/da-chi-le-prende. Dov'è allora che il film (solo) prodotto (questa volta) da Favreau non riesce a far filotto? Nello scarso appeal del cattivo, ma soprattutto nel "troppo" che questa volta tende a rendere lo spettacolo pirotecnico sì, ma anche "gonfio", ipertrofico, iper-testosteronico. End-title pure-seventies! [FB]

 

[ID] di S. BLACK, con R. DOWNEY JR, G. PALTROW, B. KINGSLEY, AZIONE, USA, 2013, 120', 2.35:1