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SI ALZA IL VENTO
PACIFIC RIM
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IRON MAN 3
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LA FINE DEL MONDO
THE ZERO THEOREM
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WOLVERINE L'IMMORTALE
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THOR THE DARK WORLD
GRAVITY
L'UOMO D'ACCIAIO
INTO DARKNESS
LA DESOLAZIONE DI SMAUG

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"pur ripetendo alcuni errori de 'Lo Hobbit', Jackson costruisce meglio le scene d'azione"

 

 

Continua la missione dei nani e dell'outsider-hobbit. Quest'ultimo, custodisce all'insaputa dei primi l'anello che oltre a donare l'invisibilità, rafforza a sua insaputa il potere di Sauron, favorendone il ritorno, come scoprirà a sue spese l'invecchiatissimo mago Gandalf, divisosi dagli amici che dovranno attraversare il bosco sacro degli elfi per raggiungere la montagna dov'è la gemma covata dal gigantesco drago Smaug... Sorvolando sulla coglionata che vuole la bella donna elfo (Evangeline Lilly) innamorarsi di uno dei nani, per il quale di certo non è applicabile la massima: "donna nana...", trattasi di un sequel migliore de  LO HOBBIT  Era difficile fare peggio, e difatti questo "La Desolazione di Smaug" cattura almeno l'attenzione pur non senza ripetere alcuni errori. Archiviate le clownerie dei buffi membri della compagnia senza mettere completamente in soffitta l'ironia ("è normale che dei nani stiano uscendo dagli scarichi del bagno?!") Jackson costruisce meglio le scene d'azione (lo scontro sulle rapide con i nani in barile). Quel che però ancora indispettisce sono due elementi: l'indistruttibilità dei personaggi, che qualunque cosa facciano riescono a farsi nemmanco un graffio (il nano ferito e avvelenato dalla freccia degli orchi è l'eccezione che conferma la regola: tanto verrà curato dall'amorevole donna elfo che sfida il proprio re per seguirlo e salvargli la vita con un radicchio taumaturgico) e poi il digitale ancora invadente, che coinvolge anche gli sfondi naturali sostituiti (per questioni produttive) con fasulle cartoline che fanno rimpiangere i cartonati hitchcockiani. La scena topica del confronto Bilbo-Smaug, in quello che sembra una versione fantasy del deposito di Paperon de Paperoni, è fortemente depotenziata dalla scelta di far parlare il drago come un edotto di Cambridge. Il non-finale costringe alla visione obbligata del capitolo finale. Dopo il forfait di Mortensen si è dovuti ripiegare su Legolas/Bloom. [FB]

 

[ID] di P. JACKSON, con M. FREEMAN, E. LILLY, O. BLOOM, FANTASY, NUOVA ZELANDA, 2013, 120', 2.35:1