F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SI ALZA IL VENTO
PACIFIC RIM
SNOWPIERCER
IRON MAN 3
ELYSIUM
LA FINE DEL MONDO
THE ZERO THEOREM
MACHETE KILLS
WOLVERINE L'IMMORTALE
OBLIVION
THOR THE DARK WORLD
GRAVITY
L'UOMO D'ACCIAIO
INTO DARKNESS
LA DESOLAZIONE DI SMAUG

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"eccellente magistero visivo, mai ironico, freddo, che fatica a emozionare"

 

 

Mentre il suo pianeta sta implodendo, neonato di stirpe reale è lanciato verso la Terra: dove in teoria, dovrebbe essere accolto come un Dio, visto che la diversa gravità e il Sole faranno di lui un superuomo. Un gruppo rivoltoso confinato poco prima dell'esplosione (SIC) in una zona negativa, lo raggiungono di lì a pochi anni per ricavare dal suo dna il codice per ricreare la loro razza sul pianeta opportunamente "ripulito"... Cercando di sorvolare (alla velocità della luce?) sulle incongruenze (il supereroe in incognito che per non dare nell'occhio fa uno spiedino con un tir, Lois Lane che scende da sola in un crepaccio, un imbolsito Morpheus in un poco credibile capo editoriale che condivide il riserbo della reporter sulla notizia del secolo) non c'è pathos ne "L'Uomo d'Acciaio": un eccellente magistero visivo (la parziale demolizione di Metropolis è uno spettacolo senza precedenti, da far sembrare lo scontro tra Neo e Smith una baruffa tra ubriachi) mai ironico, sempre "freddo", che fatica a emozionare. Questa è la differenza sostanziale che passa tra un Zack Snyder qualunque (si prenda cos'ha detto codesto miserabile a proposito di Terry Gilliam) con il Superman di un Autore vero (quello ultra-camp di Donner e l'onesto  SUPERMAN RETURNS  di Bryan Singer). Con l'entrata in scena del generale Zod (Michael Shannon) l'intrattenimento si ravviva grazie ad effetti speciali eccezionali, ma la direzione degli attori resta francamente inaccettabile (Kevin Costner e Diane Lane come genitori adottivi di Superman, e Russell Crowe nel padre "naturale", funzionano solo in virtù del mestiere che li accomuna) sollevando la ragionevole convinzione che Snyder dovrà dedicarsi sempre e solo a ciò che sa fare: spaccare con la Computer Graphic. Quando prova a farsi narratore si rivela infatti l'inetto che è. Riferimenti ovvii ad Elhoim/Anunnaki nell'ingegneria interplanetaria della "macchina terraformante". [FB]

 

[MAN OF STEEL] di Z. SNYDER, con H. CAVILL, M. SHANNON, K. COSTNER, AZIONE, USA, 2013, 120', 2.35:1