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T R A I L E R

   
 

"qui, Robert Pattinson mi ha convinto"

 

 

Sottratto a un centro d'igiene mentale il fratello, un giovane sbandato che lo reputa uguale a chiunque altro nonostante il suo ritardo mentale, lo recluta per... una rapina in banca (!) Quel che faccio io, può farlo lui!"... "Good Time" è un bel film, dove Robert Pattinson mi ha personalmente convinto ancor più che in  COSMOPOLIS  che poi era il primo lavoro in cui si smarcava dalle scempiaggini per teenager. Si parte ancor prima dei titoli di testa, con la presentazione dei due fratelli: molto legati tra loro, l'uno ritardato, l'altro attardato rispetto alla sua età in fatto di maturità. Lo si denota dal fatto che lo vedremo cacciarsi in situazioni assurde, pericolosissime, prendendo incosapevolmente tutto come un gioco. La sempre bravissima Jason Leigh compare poco ma lascia il segno: è la ragazza che sognava che il suo "romeo" la portasse via con lui, in cerca di fortuna. Dalla seriosità iniziale si scivola consapevolmente quasi verso situazioni grottesche (lo scambio di malato al pronto soccorso, il cambio di colore ai capelli) restando però sempre calati in un contesto, quello del degrado di una società di emarginati che pur solidarizzando tra loro, comporta sempre e comunque degli imprevisti (le situazioni a rischio sono molteplici: dal "salvataggio" del fratello, all'accenno di rapporto sessuale con una minorenne). Lo stile registico riporta un po' a quei film di azione anni tardo anni '70, testimoniata anche dall'uso della musica electropop. Essenziale e decisament prosciugato dei fronzoli, si diceva, va al dunque subito, perdendosi un po' più nella parte conclusiva quando la immaturità del protagonista lo vede cambiare piano e cercare di recuperare la somma della cauzione. Diretto dai fratelli Benny e Josh Safdie, transitato al Festival di Cannes e in Italia è stato distribuito direttamente sulla piattaforma 'Netflix'. [FB]

 

[ID] di B. & J. SAFDIE, con R. PATTINSON, J. JASON LEIGH, B. SAFDIE, DRAMMATICO, USA, 2017, 99', 2.35:1