F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SECONDO TRAGICO FANTOZZI
ROCKY
BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
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FEBBRE DA CAVALLO
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LA CASA DALLE FINESTRE...

L'INQUILINO DEL TERZO PIANO
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"ghost story che concentra le suggestioni nella parte finale impreziosita da una chiusa shock"

 

 

Perduta la figlia per una tragica fatalità, dopo un periodo in clinica, una donna si trasferisce sola nella stessa casa che aveva abitato quando ancora la famiglia era unita. Il trauma è lungi dall'essere superato e a nulla serve tenere lontano l'ex marito con il quale era già ai ferri corti prima della sciagura, tant'è che inizia a scorgere la bimba un po' ovunque. Quando, a seguito di una seduta spiritica, inizia a sospettare che potrebbe non essere sua figlia inizia a svolgere indagini sui passati inquilini, scoprendo un orribile segreto... Reduci lo stesso anno (il '68) da due capolavori di Cristo rispettivamente plasmati dai demiurghi Polanski e Kubrick, per Mia Farrow e Keir Dullea il tempo pare essersi fermato. Per questo horror psicologico che può ricordare per certi versi il più compatto  IL PROFUMO DELLA SIGNORA IN NERO  di Barilli, almeno la prima, che presenta la medesima pettinatura sbarazzina di "Rosemary", è ancora -manco a dirlo- straordinaria e calamita l'attenzione ove sia ritratta in scena. I dialoghi sibillini ("tu l'hai mai visto il male?") e i particolari inquietanti tipici di una ghost story non mancano: una stufetta in soffitta che si accende da sola, bottiglie di vetro che rotolano dalle scale, una casa abitata in passato da due vecchie gemelle ("gnomette") e prima ancora da una donna che pareva avere condiviso -anticipandolo- il destino della protagonista. Su tutto: "presenze"... Il titolo originale ("Full Circle") è legato alla seduta spiritica, ma "Demonio dalla Faccia d'Angelo" che parrebbe di prim'acchito più consono ad un film sui gangster si rivelerà invero quello più azzeccato. La regia di Loncraine si ritaglia movimenti sorprendenti (la ripresa dell'auto della protagonista in corsa) e se l'andamento è un po' lento a metà del metraggio, azzecca e concentra le suggestioni nella notevole parte finale, impreziosita da una chiusa-shock. Belle musiche (Colin Towns) decisamente gobliniane. [FB]

 

[FULL CIRCLE] di R. LONCRAINE, CON M. FARROW, K. DULLEA, T. CONTI, HORROR, CANADA, 1976, 93', 1.85:1