F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA FINESTRA SUL CORTILE
UN AMERICANO A ROMA
LA STORIA DI GLENN MILLER
IL DELITTO PERFETTO
FRONTE DEL PORTO
IL SELVAGGIO
SENSO
LA STRADA
I SETTE SAMURAI

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Il delitto perfetto è quello improvvisato da un marito geloso ribaltando sempre a suo favore il fallito omicidio della ricca e bellissima moglie, in risposta alla sua relazione extraconiugale, commissionato ad un tizio sotto ricatto. Sarà dura per lei dimostrare l'estraneità alle accuse mosse da Scotland Yard e dall'ispettore capo. Costruito su solido impianto teatrale, l'idea di partenza prende le mosse dal precedente "Delitto per Delitto", evocato nella proposta a quattr'occhi del personaggio di Ray Milland alla vecchia conoscenza del college, ripreso da Sir Alfred dall'alto: come a sottolineare lo sguardo beffardo del Fato. L'amico americano che giunge a Londra dall'ex spasimante anticipa l'attuazione del piano ingegnato con solerzia e grande perizia pure nei minimi particolari, apparentemente inattaccabile. L'imprevisto, meglio la catena di imprevisti che inducono ad apportare modifiche (alla mogliettina non piacciono i "gialli" alla radio e se il marito riesce lo stesso a sottrargli le chiavi dalla borsetta, gli fornisce però le forbici che le serviranno per difendersi) rischiando addirittura di rinviarlo (quando l'orologio che deve dare il segnale, si ferma) condurranno a trascurare un dettaglio tutt'altro che trascurabile. Ray Milland assolutamente perfetto nell'infido marito, sicuro di sé e tanto spavaldo e scaltro da ostentare sicurezza sino all'ultimo. Una zampata hitchcockiana chiude la pellicola in maniera perfetta [EVIDENZIA LO SPOILER] ancora protagonista: quel telefono che in un primo tempo doveva condannare a morte e ora salva la vita alla donna. Un po' verboso, ma dal meccanismo giallo impeccabile (la trovata delle chiavi, a dir poco ingegnosa) girato con la consueta maestria (vedasi la messinscena del tentato strangolamento, con la cinepresa che ruota di 180° intorno alla vittima designata). Grace Kelly: bellissima sia in abito gran soirée che dimessa e struccata. E sempre credibile. [FB]

 

[DIAL M FOR MURDER] DI A. HITCHCOCK, CON G. KELLY, R. MILLAND, GIALLO, UK, 1954, 105', 1.85:1, VOTO: 9