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LA FINESTRA SUL CORTILE
UN AMERICANO A ROMA
LA STORIA DI GLENN MILLER
IL DELITTO PERFETTO
FRONTE DEL PORTO
IL SELVAGGIO
SENSO
LA STRADA
I SETTE SAMURAI

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"si ripesca intelligentemente un personaggio memorabile e si imbastisce un film divertentissimo"

 

 

Cialtrone nullafacente romano con velleità artistiche e un autentico fanatismo per l'America, vive una serie di (dis)avventure che si riveleranno catastrofiche per lui, ma soprattutto per gli altri. Delle vere calamità... Sceneggiato da Ettore Scola e Lucio Fulci, "Un Americano a Roma" ripesca un personaggio borderline inventato da Sordi, che aveva già esordito al cinema in un frammento del film a episodi "Un Giorno in Questura" che vedeva il personaggio di Nando Moriconi costretto a riparare nudo in mezzo ai ben pensanti: canovaccio che sarà ripreso nell'ultimo segmento della pellicola in oggetto. La storia qui si dipana per quadri, piuttosto lunghi che vanno ben oltre il carattere episodico, ma risultano invece amalgamati l'un l'altro piuttosto bene. Nando e il teatro di rivista, Nando e le azioni eroiche sul finire del conflitto mondiale, Nando e le incomprensioni con americani veri assai presenti nell'Italia dell'immediato dopoguerra (l'ambasciatore in auto indirizzato verso il "burone della Maranella", e poi con la ragazza ricca che vuole usarlo come modello per un ritratto su Nerone).  Il film ci regala intanto una delle scene più celebri dell'intera commedia all'italiana: Sordi davanti al piatto di spaghetti ("maccarone: mai provocato e io ti distruggo, io me te magno!"). Al di la delle trascurabili ingenuità il ritmo della narrazione è talmente sostenuto e l'istrionismo di un giovane Sordi in forma smagliante, ci regala una delle sue più straordinarie caratterizzazioni.  Bene immaginiamo chi si celi dietro al figura di Frank Buonanotte, e del regista Bertolini con la moglie svedese: un collega che evidentemente i satiri sceneggiatori e il regista Steno non amavano particolarmente, per sbertucciarlo sul terreno famigliare. Squarci di Frank Capra nella voce recitante di un possibile deus-ex-machina che ferma il tempo e un finale dove il protagonista "correggerà" magicamente la parola "fine" in sovraimpressione. [FB]

 

DI STENO, CON A. SORDI, M. PIA CASILIO E C. DELLE PIANE, COMMEDIA, ITALIA, 1954, 85', 1.33:1