F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●● ½

DUNKIRK
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LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE

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THE KILLING OF A SACRED DEER

LA SCOPERTA
MONOLITH
LE NOSTRE ANIME DI NOTTE
I DON'T FEEL AT HOME...

FINO ALL'OSSO
L'INGANNO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il regista di 'Grace' vira qui al noir esistenzialista, con un supercast, ma cede alla lentezza"

 

 

In tre si ritrovano solo in tre in un fatiscente deposito comunale. Ricercati dalla polizia, con la cassaforte con loro, attendono che li contatti il loro capo. Ma qualcosa è andato storto, causa della scappatella di uno di loro al reparto farmaci, "per rivenderli, dice". Sono dei poveri diavoli, e non sanno cosa, meglio CHI, li attende... "Bullet Head" inizia in soggettiva: un uomo, incatenanto, viene condotto in una specie di arena dove qualcuno gli scaglia addosso due cani da combattimento. Subito conosciamo Adrien Brody e John Malkovich (il terzo è Rory Culkin). Finito sul circuito 'on demand' Netflix, è chiaro da subito che le referenze vanno a  LE IENE  tanto che la parabola narrata da Malkovich sul pesce tropicale e quelli d'acqua dolce la dice lunga (e Brody replica con la storia sui tartufi bianchi) e poi c'è il montaggio a-temporale, che riconduce ancora all'uomo incatenato di cui non vediamo il volto. Poi, sorpresa: non è come pensavamo [EVIDENZIA LO SPOILER] dato che la soggettiva era quella di... un cane (!) Ma il film ha qualcosa di simpatico: Brody che parla dei "Barbapapà" ("sembravi un Barbapapà: resta di stucco, è un barbatrucco!") che stride con il truce che sta dietro ai combattimenti tra cani. Nel personaggio di Brody c'è anche un qualcosa del  CARLITO'S WAY  di De Palma, ovvio con le dovute differenze. Siamo in pieno noir esistenzialista, un dramma profondo che traspare nelle storie dei tre, lì bloccati e presi anzitutto a fare i conti con loro stessi, con i loro ricordi, dolce e amari. Un'eccessiva lentezza però compromette il prodotto, che comunque si può sempre vedere pur non aspettandosi qualcosa di grandioso. E mi si passi il gioco di parole, ma Banderas, qui, è veramente un cane. Dirige Paul Solet messosi in luce con l'horror psicologico  GRACE  "Ti piacciono più i gatti o sei più uno da cani? Ho sempre pensato fossi un amante dei gatti. Sono svegli, indipendenti, non devi raccogliere la loro merda". [FB]

 

[ID] di P. SOLET, con A. BRODY, J. MALKOVICH, R. CULKIN, A. BANDERAS, DRAM, USA, 2017, 94', 2.35:1