F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

 

●●●●

PREDATOR
ROBOCOP
LA CASA 2

ARIZONA JUNIOR
SALTO NEL BUIO
ANGEL HEART

IL SIGNORE DEL MALE
HELLRAISER
OPERA
LE FOTO DI GIOIA
FULL METAL JACKET
GLI INTOCCABILI
IL PATRIGNO
ATTRAZIONE FATALE
RADIO DAYS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"c'era il genio nel primo Bigas Luna"

 

 

Indotto ipnoticamente dalla mamma all'omicidio seriale, l'assistente di un oculista miete vittime asportando loro i bulbi oculari: l'assassino è destinato a perdere la vista per una malattia degenerativa. Colpo di scena! Prima di  THE DENTIST  poteva esserci "The Oculist" di Michael Lerner! E invece era "The Mommy" (la sensitiva Zelda Rubinstein di Hooper). Sembra quella freddura su Pierino. Bigas Luna: chi l'avrebbe detto che uno così aveva cominciato (da piccolo) con l'horror (tra l'altro, dopo aver accarezzato il surrealismo bunueliano). Memorabile la scena dove il goffo ma letale serial killer conta i bulbi oculari raccolti durante la sua agghiacciante "vendemmia". La fotografia e le inquadrature sono argentiane e nonostante il film sia recitato in inglese e guardi evidentemente (anche solo per ambientazione) al cinema slasher americano, si respira una boccata d'aria fresca iberica. Recitato in maniera convincente (a scapito degli horror italiani del periodo) ma doppiato veramente da cani (!) reca coloriture baviane nella fotografia.  DEMONI  di Lamberto Bava era venuto poco prima, ma qui il metacinema viene elevato all'ennesima potenza per una pellicola che indubbiamente ha del genio, dove lo sguardo colpevolmente (?) voyeristico viene punito proprio com'era per  L'OCCHIO CHE UCCIDE  il vero antesignano e archetipo di un cinema che guarda a sé stesso, riflettendovi specularmente in un gioco di specchi in cui realtà e finzione (quale dei due cinema è quello autentico?) risultano intercambiabili dall'essere confuse. Ribadisco, in faccia ai cialtroni che bollano "Angustia" come una cagata derivativa: c'era del genio (alla fine si seguono praticamente due film in contemporanea!) nel primo Bigas Luna. Qualche pedanteria (che poi diverrà purtroppo consuetudine e marchio del regista) non inficia la valenza disturbante de "L'Angoscia", pellicola che in sala avrà avuto un reverbero ancor maggiore. [FB]

 

[ANGUSTIA] di B. LUNA, CON M. LERNER, Z. RUBINSTEIN, T. PAUL, HORROR, SPAGNA, 1987, 88', 2.35:1