F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA DOLCE VITA
TUTTI A CASA
SPARTACUS
L'UOMO CHE VISSE NEL FUTURO
PSYCO
L'AVVENTURA
LA MASCHERA DEL DEMONIO
AUDACE COLPO DEI SOLITI...
ROCCO E I SUOI FRATELLI
LA CIOCIARA
ADUA E LE COMPAGNE
IL BELL'ANTONIO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"scopofilia (l'impulso dello spiare gli altri) e ulteriori aberrazioni, in un classico imprescindibile"

 

 

Autore di foto osé e cine-operatore di operette di basso profilo come lavoro, appassionato di super8 nel tempo libero, compie omicidi di donne riprendendoli con la sua videocamera, per poterseli poi rivedere. Traumatizzato da bambino, dal padre e cresciuto nel tormento sviluppando le sue criminali inclinazioni. L'inquilina, ignara del suo segreto, è incuriosita dal suo terzo occhio, ma la madre cieca vuol vederci chiaro... Diretto con mano sicura da Michael Powell, "L'Occhio che Uccide" è un classico imprescindibile non di facile reperimento: in madrepatria è stato addirittura bandito senza appello dalla censura. Pur essendo un vecchio film, non è invecchiato molto. Voyerismo (il voler cercare sempre di 'conservare' ciò che si vede, rapporta il protagonista ad un guardone evoluto, un guardone 2.0) esibizionismo (l'attricetta, controfigura, che inscena un balletto e già caldeggia un grosso ingaggio da parte di un produttore, prestandosi al provino propostole dal 'nostro') scopofilia (l'impulso dello spiare gli altri) e sullo sfondo la "leggenda" degli snuff che forse nasceva proprio qui. Antesignana la trovata dal genitore che sperimentava sul figlio "le reazioni del sistema nervoso alla paura, come avertita dai bambini e come ad essa reagiscono" (pensiamo al  DOPPIA PERSONALITà  depalmiano) grandiosa la parte della madre dell'inquilina, una non vedente che 'riconosce' facilmente le anomalie dello schizoide ("sento che la sua mania è una cosa malsana!"). Riconosciamo nel ruolo della figlia della cieca la bruttarella al centro dell'hitchcockiano  FRENZY  Anna Massey, a testimoniare come il Maestro, che contemporaneamente ridefiniva la figura di killer seriale moderno, avrà senz'altro apprezzato anche l'opera di Powell. Il mood narrativo della prima parte è folgorante, mentre più ordinaria la seconda, con un finale un po' troppo teatrale che pure ci può stare. Partitura lussureggiante scritta da Brian Easdale. [FB]

 

[PEEPING TOM] DI M. POWELL,  CON C. BOEHM, M. SHEARER, A. MASSEY, HORROR, UK, 1960, 102', 1.85:1