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Una giovane si ritrova per caso a interpretare Lady Macbeth e fronteggiare un maniaco che dopo averle applicato con lo scotch degli spilli sotto le palpebre, la costringe ad assistere agli omicidi che commette... L'amore di Argento per la lirica lo si era dedotto dall'uso del "Va Pensiero" che era stato fatto in  INFERNO  e dalla sua regia in alcuni allestimenti scenici (Rigoletto, citato in un passaggio evidentemente autobiografico). Partendo da un assunto vicino al Fantasma dell'Opera di Leroux, il regista mette qui in scena il Macbeth, ma inizia a ripetersi, forse per mancanza di idee, appigliandosi a luoghi comuni a lui cari: le carrellate in corridoi tappezzati di specchi (Profondo Rosso) l'inquadratura del liquido versato nello scarico (Suspiria) i flashback ripetuti (Tenebre) che legano la protagonista con il maniaco, gli animali vessati che si vendicano. Sono buoni momenti (simpatico il rimando ad "Arancia Meccanica") che cozzano con le credibilità di certe figure (Barberini in primis, ma anche l'isterica Coralina Cataldi Tassoni) e l'evolversi di talune situazioni: la giovane vorrebbe essere fragile ma passa con disinvoltura dalla scena di una mattanza ad un'amabile conversazione col regista, poco dopo aver chiamato anonimamente la polizia (invece di chiederne la protezione). Se la storia prende ad avvitarsi su sé stessa, l'uso della colonna sonora è sbagliato, il movente e la storia del maniaco sono inverosimili e la "rivelazione" nel prefinale appare risibile. In tv definiscono infine "svolta dell'indagine" l'aver appurato che "i resti che si presumevano dell'assassino, altri non erano che i resti di un manichino di scena" (!) e il finalissimo ultimo, oltre che estenuante è davvero bruttarello forte (la protagonista dice alle forze dell'ordine: "sapevo che arrivavate perché avevo visto i cani!"). Da culto trash la voce over del regista che irrompe all'improvviso leggendo le didascalie in sceneggiatura. E' l'inizio della follia di Dario Argento. [FB]

 

di D. ARGENTO, CON C. MARSILLACH, I. CHARLESON, D. NICOLODI, THRILLER, ITA, 1987, 106', 1.85:1, VOTO: 5