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T R A I L E R

   
 

"la differenza con gli altri maniaci in celluloide sta nel suo modus operandi"

 

 

Come il Paguro Bernardo, s'instaura nella rassicurante conchiglia-famiglia, formalmente incompleta per la mancanza della figura di riferimento. Premuroso ed esigente, quando questa non lo soddisferà deludendolo delle aspettative, la sterminerà senza pietà, avendo la cura di prepararsi prima un nuovo rifugio... Specificatamente si tratterebbe di un film pensato per la televisione pur distribuito almeno in Italia nelle sale cinematografiche, ma di televisivo ha ben poco. Sposando la definizione che Moretti riportava in "Caro Diario" (su "Hhhenry") si potrebbe dire che lo psicopatico protagonista è un "principe sangue blu dell'annientamento", ma la differenza sostanziale dagli altri maniaci in celluloide sta nel suo particolarissimo modus operandi e nel suo trasformismo. Terry O'Quinn è un attore e caratterista che avrebbe meritato ben altro che finire tra i volti inespressivi dei naufraghi della lostiana presa in giro firmata da J.J. Abrams. Bastano i primi minuti a regalarci uno sguardo allucinato da brividi e la sua camaleontica trasformazione in una nuova persona, sostenuta oltre dal nuovo aspetto da una nuova serie di documenti opportunamente contraffatti con la perizia di un agente segreto. Ma nel corso del film darà prova di tutta la sua bravura nelle incontrollate esplosioni di collera, prima della rimessa e poi nei confronti di chi sta indagando sul suo conto. Brava anche la ragazzina che, molto ben diretta, si comporta come chiunque altro avrebbe fatto al suo posto, facendo sempre la cosa giusta e creando perciò un facile coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore che si potrà immedesimare in lei. Per il resto: buone le musiche, la sceneggiatura e la cura per gli interni (del resto, il Nostro, nella sua recente copertura, vorrebbe essere un agente immobiliare). Stare alla lontana dall'inutile sequel, deleterio per chi avrà un ottimo ricordo del prototipo, è l'imperativo. [FB]

 

[THE STEPFATHER] di J. RUBEN, CON T. O'QUINN E J. SCHOELEN, DRAMMATICO, USA, 1987, 98', 1.33:1