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T R A I L E R

   
 

"apologo sul tradimento"

 

 

Yuppie rampante con moglie e prole si concede la classica scappatella, inconsapevole delle conseguenze: quella che credeva l'amante d'una notte è una pericolosa psicopatica che non intende certo farsi scaricare... Adrian Lyne, autore controverso seppur abbia firmato pellicole celeberrime ("Flashdance" e "9 Settimane e Mezzo") firma con "Attrazione Fatale" uno dei suoi lavori migliori. Per questo apologo sul tradimento ottenne addirittura la candidatura all'Oscar, pur non vincendolo nell'anno del ridondante Bertolucci piglia-tutto. Il maggior difetto che emerge immediatamente agli occhi di chiunque non li abbia foderati di prosciutto, riguarda il cast femminile: ci si chiede come sia possibile che il protagonista possa aver avuto bisogno di cercare calore dalla gelida Glenn Close quando a casa l'aspettava la ben più avvenente Anne Archer. Solo ricerca di porcaggine? Può essere. In ogni caso il dubbio paventato su questa scelta discutibile verrà fugato nelle sequenze che daranno modo alla biondastra slavata (ribadiamo: non proprio una bellezza) di esplodere in isterismi degni di Medea, sino all'apoteosi finale dove [EVIDENZIA LO SPOILER] la vedremo irrompere dalla tenda di una doccia (meglio, una vasca) rinnovando i fasti di un Norman Bates in gonnella, in un'apparizione realmente demoniaca! Douglas, pur comprensibilmente schiacciato dalla maschera tragica della Close, recita con mestiere il suo ruolo di maschio costretto ad ammettere la sua inadeguatezza come marito, amante ed esponente del sesso forte. La fotografia cimiteriale (tinte fredde) e l'ambientazione invernale fanno il resto, contribuendo a veicolare allo spettatore quanto il focolare domestico sia veramente l'unico rifugio (la tana del coniglio, sposando la riuscita metafora del bunny bollito in pentola) dove riparare in caso di pericolo, con la chiara finalità d'ingigantire lo straniamento quando questo verrà violato. [FB]

 

[FATAL ATTRACTION] di A. LYNE, CON M. DOUGLAS E G. CLOSE, DRAM/THRILLER, USA, 1987, 119', 1.85:1