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T R A I L E R

   
 

"un horror sopravvalutato in un periodo di stanca"

 

 

Un uomo apre una specie di scatoletta cubica intarsiata e si ritrova prigioniero di una dimensione infernale popolata di "Supplizianti" incaricati di infliggergli tanto dolore da provocarne una sorta di trascesi estatica. Visto che non era quello che andava ricercando, si serve della cognata per reincarnarsi (letteralmente) usando la materia prima ricavata da sventurati che quest'ultima rimorchia conducendoli nella soffitta dove li attende il destino gramo. La figliastra mangia la foglia, e riapre (involontariamente) le porte dell'inferno... Ora come allora, "Hellraiser" del romanziere regista Clive Barker, appare per quello che è: un horror decisamente sopravvalutato. All'origine poi di numerosi e bruttissimi sequel, il prototipo trova un senso di esistenza nell'aver saputo creare atmosfere malsane e nell'aver dato, in un periodo di stanca del nostro genere prediletto, una nuova icona: "il portaspilli pelato", quel "Pinhead" che svettava come un griffe sin dalla locandina. Barker, da par suo, infarcisce la storia di dettagli molto lovecraftiani a iniziare dall'essere innominabile che striscia nottetempo (of course) in corridoi che mettono in comunicazione i due mondi, l'uno "fuori" ma allo stesso tempo "dentro" all'altro. Buoni momenti di cinema fantastico specie nella teatralità dell'entrata in scena dei "Supplizianti" (c'è anche una suppliziantessa) finiscono per imbrigliarsi in una storia che spesso si ingarbuglia non sapendo bene dove andare a parare, con molti (troppi) momenti di stanca. Più che come sceneggiatore è bene riconoscere a Barker invece una buona dote di talento visionario quale creatore di orrori tout-court, una creatività capace di ideare materiale ad alto potenziale come in  CANDYMAN affidato quest'ultimo ad un cinematografaro di mestiere (Bernard Rose). Nel barbone finale qualcuno potrà trovare analogie con il clochard del capolavoro lynciano ambientato nella Hollywood onirico-infernale. [FB]

 

[ID] di C. BARKER, CON C. HIGGINS E A. ROBINSON, HORROR, UK, 1987, 94', 1.85:1