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"negli anni '70 i bambini facevano di tutto, in ogni caso: morivano..."

 

 

Figlio orfano messo dal padre in collegio, è trascurato anche durante le vacanze estive. C'è infatti un'altra donna nel presente del genitore, e pure l'insorgere d'una malattia tremenda che non lascerà scampo... "L'Ultima Neve di Primavera" prodotto da quel furbone di Ovidio Assonitis può forse dirsi l'iniziatore di un nuovo filone, del tutto italiano, del nostro inimitabile maximum produttivo in quel degli anni '70. Sicuramente è il primo film della cosiddetta "quadrilogia delle lacrime" con Renato Cestiè: protagonista simbolo della sfiga ricondotta alle malattie terminali dei bambini (!) Il tragico mix di qui in poi fu sempre lo stesso: il bambino, preferibilmente orfano di madre, trascurato dal padre che sta con una donna giovane, l'infortunio (qui sul bob) che evidenzierà l'insorgere della malattia incurabile ("leucemia acuta midollare!") con musiche strappalacrime (Micalizzi) con pianoforte e archi e l'immancabile oboe ciprianesco (qui è la cover del disco che il frugoletto, dopo un ascolto attento, regala al padre (la faccia da faina di Bekim Fehmiu). Ovviamente il piccolo di chiama "Luca" (nome molto gettonato nei seventies) e ha il volto di Renato Cestiè. Nei seventies italiani i bambini facevano di tutto: scoprivano e subivano la sessualità, venivano uccisi e in ogni caso: morivano. La bellissima Agostina Belli che si lamenta del compagno ("passo con te un'ora al giorno e mi parli sempre di lavoro!") lega poi col piccolo, dopo il proverbiale "disgelo". Ancor più dell'agghiacciante seguito che sarebbe giunto appresso a questo prototipo, c'è qualcosa del lentigginoso Cestiè che mi aveva inquietato sin dalla prima visione, e ora ho capito: era stato doppiato da una voce femminile (!) E dopo l'ultima notte presso il tetro luna park, sembra gli andrà pure peggio: "ogni volta che svengo, mi sento profondare e vedo intorno a me tante ombre tutte nere". Altro che arpe celestiali. [FB]

 

DI R. DEL BALZO, CON R. CESTIé, A. BELLI, B. FEHMIU, DRAMMATICO, ITALIA, 1973, 90', 1.85:1