F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

TV           ●● ½        TRASH

LE STREGHE DI SALEM
MASKS
I BAMBINI DI COLD ROCK
BABY CALL
BYZANTIUM
CHAINED
BEDTIME
THE WOMAN IN BLACK
QUELLA CASA NEL BOSCO
THE PACT
REC 3
THE BUTTERFLY ROOM
V/H/S
CHERNOBYL DIARIES
DRACULA 3D

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"curiosa contaminazione di generi"

 

 

Uno scrittore irlandese alcolista ha un amico che per vivere ruba cani per conto di un anziano gentleman con la moglie malata terminale in ospedale. Quando i padroni pubblicano un annuncio che parla di "ricompensa", si fanno sotto a riscuotere. Un giorno rapiscono l'amatissima bestiola di un boss psicopatico e iniziano i guai. Intanto che l'amicone dello scrittore gli suggerisce la sceneggiatura per un film, un giustiziere lo protegge... Lo psicopatico che racconta allo scrittore Colin Farrell di essere uno a cui è "balenata l'idea di andare in giro a uccidere gente che va in giro a uccidere la gente, un serial killer di serial killer" si chiama "Zack" come il personaggio interpretato in DAUNBAILO Il citazionismo non è nemmeno il marchio distintivo di "7 Psicopatici", film di Martin McDonagh che contamina una storia strampalata, ma originale, con più svariati generi: dalla commedia nera al thriller, al pulp tarantiniano. Poi c'è Woddy Harrelson uno degli ASSASSINI NATI La pellicola parte con dialoghi pseudo tarantiniani e fa temere il peggio, poi recupera via via. Il sangue scorre copioso, alleggerito da un registro grottesco e sopra le righe che bene si esprime nel personaggio di San Rockwell e in quello di Christopher Walken: dove nessuno è ciò che in realtà sembra. Si ricordano più le figure di contorno evocate nei racconti di Farrell: il prete vietnamita, l'estemporaneità fumettistica (cartoonistica, direi) del "Jack di Quadri", chiaramente il serial killer di serial killer di Waits e la testa di Harrellson che esplode nel monologo di un sulfureo Rockwell nelle sue uscite metacinematografiche ("questo film finisce a modo mio!" avrà a dire). Il principale difetto del film è che dura francamente troppo e pare ad un certo punto non sapere più come fare per procrastinare il pur atteso confronto finale che peraltro giungerà ben prima, lasciando ad un ulteriore monologo e ad un fuori onda post-titoli la chiusa ultima. [FB]

 

[SEVEN PSYCOPATHS] di M. MC DONAGH, con C. FARRELL, S. ROCKWELL, PULP, USA, 2012, 110', 2.35:1