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T R A I L E R

   
     

 

Un motociclista viene tamponato da una sprovveduta e siccome ha molta fretta la costringe a dargli un passaggio, finendo nella brughiera inglese in cerca della sorella di lei, incappando in strani episodi di morti ritornanti. Individuandone la causa in alcune apparecchiature che intendono risolvere i problemi dei parassiti con una cura a base di ultrasuoni, cercano invano di mettere in guardia Scotland Yard, che invece li arresta... Coproduzione italo-spagnola, questa pellicola che deve forse la maggior parte della sua fortuna tra gli aficionados dal ridondante titolo. Il modello è dietro ogni evidenza  LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI  del quale ricalca molte scene (l'assedio -questa volta- nella rimessa di un cimitero, l'immancabile "fiero pasto") variando la causa del "doom's day" dal satellite radioattivo alla bizzarria della macchina che con gli ultrasuoni fa impazzire gli insetti, spinti al cannibalismo, e gli effetti collaterali annessi potete immaginarli. Stereotipi vari sono disseminati qua e la, ad iniziare dalla caratterizzazione dei personaggi: il belloccio Ray Lovelock che ritroviamo -tanto per cambiare- a bordo di una rombante motoretta, pure nella consueta veste di yippi che ancora aveva addosso da "Le Regine" aka  IL DELITTO DEL DIAVOLO  mentre oltre alla ragazza spaventata e alla sorella tossicodipendente abbiamo una polizia oltremodo inetta oltreché violenta che vorrebbe rinchiuderlo a vita solamente perché ...porta i capelli lunghi (!) Ciò non toglie che il film riesce a ritagliarsi qualche bella inquadratura, complice l'ambientazione di sicuro fascino e anticipare anche qualche cliché attuale (i morti viventi hanno gli occhi iniettati di sangue). Fulci deve avere amato la sequenza dell'ospedale messo a ferro e fuoco: questi zombi non vengono fermati da pistolettate al cervello, ma sono tuttavia parecchio infiammabili a giudicare dal fatto che basta un accendino per attizzarli come torce! [FB]

 

DI J. GRAU, CON R. LOVELOCK, C. GALBO E J. COBOS, HORROR, ITALIA/SPAGNA, 1974, 87', 1.85:1, VOTO: 5