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T R A I L E R

   
 

"opera controversa  che tuttavia rappresenta uno dei miei stracult"

 

 

Ippolita, cresciuta in una famiglia ingraziata col Vaticano, delusa dalla vita che l'ha destinata ad una sedia a rotelle dall'età di dodici anni a seguito di un incidente stradale in cui aveva perso la vita anche la madre, temendo di perdere la protezione di suo padre che sta rifacendosi una vita con un'altra donna,  rinnega la fede e con essa la speranza, e viene posseduta da una sua antenata, morta sul rogo per stregoneria... Erroneamente scambiato per un epigono de  L'ESORCISTA  (pur ammettendo che non sarebbe esistito senza il caposaldo di Friedkin) "L'Anticristo" di Alberto De Martino, opera controversa che tuttavia rappresenta uno dei miei stracult personali, almeno per metà se ne discosta decisamente. Notevoli le due sequenze delle sedute ipnotiche (volte allo scopo di rimuovere il blocco mentale che le impedisce di camminare) dove la protagonista regredisce sino alla vita precedente rivivendo i momenti traumatici (il fuoco: costante per entrambe) tra inquadrature sghembe, grandangoli e lenti deformanti. Particolarmente efficace la ricostruzione del sabba dove, in uno sfondo da quadro di Goya, la ragazza viene posseduta (letteralmente) e la cui visionarietà deve aver colpito persino Ken Russell. Superba la Gravina che si cala con dedizione da Actor Studio nel non facile personaggio (e le nostre fantasie si sprecheranno sul come riesca a roteare la lingua). Nella seconda parte, fiera di luoghi comuni sul tema, si scivola però un po' nel barocco (ai confini del trash è l'esorcismo arrischiato dal santone cialtrone: "lecca!" ahah) complici dialoghi sconclusionati (prestate attenzione a quel che dice il giovanissimo Remo Girone) ed effettacci poco credibili. Alida Valli (bersagliata dal vomito dell'ossessa) sprecata come al solito, Mel Ferrer spaesato. Ottimi gli arredi (il corridoio dei busti) e la fotografia di Massaccesi, seducente la partitura di Morricone con violini e lugubri registri d'organo. [FB]

 

DI A. DE MARTINO, CON C. GRAVINA, U. ORSINI E A. VALLI, HORROR, ITALIA, 1974, 106', 1.85:1