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T R A I L E R

   
 

"non il migliore Allen in assoluto, ma un'opera narcisista, ironica, di svolta"

 

 

Ex comico reso celebre dalla tv in procinto di scrivere un romanzo che mai riesce a iniziare si da un alibi cercando di svilire il rapporto con una ragazzina, in realtà assai più matura di donne problematiche che ha incontrato e addirittura sposato (e che ancora incontrerà) buttandosi in una relazione improbabile. Durerà? "Tu ti credi Dio!" "A qualche modello dovrò pur ispirarmi". "Manhattan" è considerato dai più il capolavoro di Woody Allen. Non per me. Certo è un film costruito su un ritmo invidiabile, con una New York fotografata in un modo che leva il fiato, condito poi delle musiche di George Gershwin: uno dei miei autori classici preferiti. Ciò non toglie che sia un'opera tremendamente narcisista di un ex comico di prim'ordine che tenta il salto di qualità, pur sempre con una certa dose di ironia. Non si sa dove sia l'autobiografia e dove il film: Diane Keaton uscirà dopo il film fuori dalla sfera privata del regista americano e le subentrerà Mia Farrow, surclassata a sua volta -in tempi molto più recenti- dalla figlia adottiva della coppia, spingendo a far pensare al personaggio interpretato da Allen nel film in oggetto. Mariel Hemingway (imbarcata perché nipote del grande scrittore, ma) comunque in parte così come una Meryl Streep odiosa (e lesbica: tale da risultare credibile il tormentone che vuole l'ex marito possibile attentatore della vita sua e dell'amante). Certo il bianco e nero pittorico (debitore de  LA DOLCE VITA  di Fellini, citato ovviamente in un passaggio dialogico) aiuta a dare al film quel fascino "fuori del tempo", e l'ouverture su "Rhapsody in Blue" eleva il film su uno scalino più alto rispetto a tutti i lavori precedenti. Sicuro un film di svolta perciò, e al di la dei dialoghi incessanti. "Perché vale la pena di vivere?" Questo è il monologo che anticipa il celeberrimo finale della pellicola, con la risposta: "il viso di Tracy"... [FB]

 

[ID] di E CON W. ALLEN, CON D. KEATON E M. HEMINGWAY, COMMEDIA, USA, 1979, 96', 2.35:1