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Teatro di una strage compiuta da un membro stesso della famiglia che l'occupava, una casa ad Amityville, nonostante la sinistra fama, viene occupata da una nuova coppia e dal figlioletto, tutti scettici sulle voci che vogliono che il luogo sia ora maledetto. Un'incredibile catena di eventi soprannaturali li farà poi ricredere... Questo è il titolo più noto a tema "case stregate" (l'Overlock Hotel, domina, guardando dall'alto, chiaramente fuori classifica) e non è quel gran capolavoro che si potrebbe supporre. La direzione degli attori è stanca e relega persino il grande Rod Steiger ad una prova poco convincente nel ruolo del prete che tenta il disperato esorcismo sopraffatto da uno sciame di mosche (!) meglio comunque degli altri due comprimari: Kidder e Brolin, sovente abbandonati al mero isterismo e attacchi di panico. Anche i fenomeni per lo più di "poltergeist" sembrerebbero lasciar supporre ci si trovi dinanzi ad uno spettacolo tutto sommato innocuo, sino a giungere ad una singola scena in grado di far sobbalzare con i sudori freddi anche il più smaliziato conoscitore del genere. Rosenberg non inventa nulla, anzi riprende forse una celebre sequenza del darione nazionale, ma aggiunge un elemento sonoro che accoppiato alle immagini suscita una suggestione autenticamente terrificante. Questo è il vero motivo per visionare un film altrimenti fiacco e dal finale esageratamente ridondante che mette tra l'altro in luce scenografie manifestamente di cartapesta. Capostipite che ha generato un'infinità di sequel più o meno apocrifi, contiene in seno il germe seminale dello "Shining" kinghiano (non nuovo a questo tipo di furtarelli a fin di bene) che prevede un luogo maledetto e allo stesso modo la repentina caduta nella pazzia di un uomo pesantemente condizionato da malefiche presenze ultraterrene. Capitolazione all'insegna dell'immancabile incendio purificatorio. [FB]

 

[ID] di S. ROSENBERG, CON R. STEIGER, M. KIDDER E J. BROLIN, HORROR, USA, 1979, 116', 1.85:1, VOTO: 7