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2046
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T R A I L E R

   
 

"la Blanchett giustifica la visione, ma non si fa fatica a dimenticare tutto il resto"

 

 

Maniaco della pulizia, rampante miliardario visionario che aveva prodotto 'Scarface' di Howard Hawks progetta aeroplani e produce film sui medesimi. Arriverà a fondare una proprio linea aerea indisponendo la Pan Am... La mera presenza di Kate Blanchett nel ruolo di Kate Hepburn potrebbe giustificare la visione di questo progetto di Martin Scorsese sulla figura di Howard Hughes: ragazzetto miliardario che dilapidò fortune ricorrendo il suo amore per il volo. La fobia verso la pulizia delle mani non è l'unico vezzo di un protagonista al quale fatica a piacerci, apparendoci piuttosto un mezzo pazzo. Per non dire un pazzo tutto intero. Pazzia che infatti non tarderà a "contagiarlo", dando modo a Scorsese di fare sfoggio di tutto il consueto corredo di deliri ed eccessi in cui il cineasta tende purtroppo con una certa facilità ad accarezzare, tra utopie e alterne fortune. Kate Beackinsale è, con molta, molta, fantasia: Ava Gardner. Resta in mente il pranzo a casa Hepburn (una famiglia, socialista, davvero asfissiante, e vedere il protagonista sbottare stimola una standing ovation, con le debite proporzioni, al pare del celeberrimo schiaffo di Alberto Sordi) e se non convince la scelta di fotografia che vira il verde in blu, visto la prima volta, questo "The Aviator" non si fatica a dimenticarlo, forse perché non annovera scene madri che lo siano davvero (l'incidente al collaudo con atterraggio sui campi di barbabietola, è poca cosa) rivelandosi tronfio e in difetto rispetto alle sue velleità. Insomma: non sempre uno Scorsese riesce con il buco (vedasi il mattone  L'ETà DELL'INNOCENZA  dove gli ingredienti c'erano ma il sapore, no). Dire che la cornice storica èaffascinante, e tutto l'arredo di costumi e scenografie non certo di poco conto. "C'è troppo Howard Hughes in Howard Hughes" dice il personaggio della Blanchett, appena prima di lasciarlo. Io dico che c'è troppo Howard Hughes in "The Aviator". [FB]

 

[ID] di M. SCORSESE, con L. DI CAPRIO E C. BLANCHETT, DRAMMATICO/BIO, USA, 2004, 163', 2.35:1