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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"sarebbe un thriller ma il passo è inadeguato e riporta quasi più ad uno 007"

 

 

Ufficialmente è con la bella moglie ad Haiti per mostrarle le bellezze locali e cercare di ravvivare un rapporto che pare gia logoro, ma in realtà è lì per incontrare un vecchio amico, per scopi che subito non ci sono dati da sapere.  Il loro arrivo è subito salutato da un attentato alle loro vite, spacciato per incidente, e poi ragni velenosi, uomini appesi ai ganci al macello come manzi, potenti allucinogeni. Si susseguono molti morti... Dunque: i volti ci sono, la svedesona Anita Strindberg, algida ma conturbante (l'immancabile preparazione alla doccia è retaggio suo e nessuno glielo toglie, e regalerà altri nudi assortiti nel corso della storia) il sempre ambiguo Gabriele Tinti, e Anthony Steffen a interpretare il medico intorno al quale ruota tutto l'intrigo. Il registro è quello dello spaghetti-thriller in auge in quegli anni (con l'assassino, mostrato solo per partitolari, non tanto i guanti neri quanto... le scarpe, nere anche loro s'intende) con alcuni innesti che si vorrebbero oniriche-horror. Poi riconosciamo Umberto Raho e un nutrito scrogiuolo di caratteristi, tutti ugualmente in trasferta ad Haiti. Haiti vuol dire voodoo e difatti ecco la rappresentazione di riti parossistici, sullo sfondo in un intrigo che vuole una scoperta contesa. Mentre presto sparisce agli occhi della consorte, lasciandola, in più di un frangente, sola in balìa di personaggi più o meno assurdi (c'è uno che la invita a pigliarsi un po' di frescura... al mattatoio!). Se alcuni omicidi colpiscono duro (l'uomo "smaltito") il passo è inadeguato e riporta quasi un po' più ad uno 007, e un finale con rivelazione [EVIDENZIA LO SPOILER] (impossibile arrivarci all'identità dell'assassino!) inappagante, con la Strindberg che se ne va, ormai vedova, quasi sollevata, che francamente non si può vedere! Un po' datata la colonna sonora, pur di buona fattura, targata Piero Umiliani. Il titolo per il mercato estero occhieggia alla "Trilogia degli Animali" argentiana. [FB]

 

di E. MULARGIA, CON A. STRINDBERG, G. TINTI, A. STEFFEn, U. RAHO, ITALIA, 1972, 91', 2.35:1