F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

 

●● ½

NON CI RESTA CHE PIANGERE
INDIANA JONES E IL TEMPIO...
DUNE
STARMAN
TOP SECRET
TERMINATOR

OMICIDIO A LUCI ROSSE
NIGHTMARE
FENOMENI PARANORMALI...
GRANO ROSSO SANGUE
AMADEUS
BIANCA
C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA
BLOOD SIMPLE
BIRDY LE ALI DELLA LIBERTà

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la leonesca rincorsa alla consacrazione dell'Oscar, fallisce..."

 

 

Ragazzini scelgono la via del crimine forse perché indirettamente ispirati da una diafana, inarrivabile musa... Per "C'era una Volta in America" vale il detto: chi più vuole, nulla stringe. E' chiaro, evidentissimo, sin dal primo fotogramma che qui si andava in cerca della consacrazione dell'Oscar. E come sempre, in questi casi, il capolavoro non arriva, anzi: tutti falliscono. A iniziare dalla regia di Leone che eccede in scene madri, indugia ricercando la commozione a tutti i costi, ricerca la narrazione lenta per dare un carattere da epopea alla pellicola che, per contro, risulta tronfia, pachidermica. La fotografia di Delli Colli scade nel figurativo masturbatorio, è a tratti poco più che televisiva (pare "Dynasty") la musica di Morricone è sottilmente insopportabile, ricercando temi facili, orecchiabili (fischiettabili) a tutti i costi, risultando banale e derivativa da sé stesso. Si potrebbero salvare i set giganteschi, titanici, di una Grande Mela ricostruita a Cinecittà, ma anche qui, "pietrificati" nei campi lunghi leoniani, appaiono quasi posticci. Tutto ciò che un tempo era spontaneo appare di "maniera". L'Oscar non ovviamente arrivato, e fu pure un mezzo bagno di sangue ai botteghini. Il congedo di Leone dal Cinema rievoca la storia di due amici, Max e Noodles, e di un'ascesa nella malavita nei sobborghi di New Yorkna ricalcando una narrazione su due binari com'era stato per  NOVECENTO  di Bertolucci, però con ben altri risultati. E quanto al contesto gansteristico pensiamo a quanto avrebbe fatto Scorsese qualche anno più tardi: non c'è partita! De Niro e James Woods si salvano per il mestiere, ma è la giovanissima Jennifer Connelly che buca lo schermo. Peppuccio Tornatore avrebbe preso da questo film tutti i (molti) difetti, facendoli suoi. Bontà sua. Le elucubrazioni sul "sogno di Noodles" e del futuro e passato "immaginati", lasciano, per quanto mi riguarda, il tempo che trovano. [FB]

 

di S. LEONE, CON R. DE NIRO, J. WOODS E J. CONNELY, DRAMMATICO, USA, 1984, 218', 1.85:1