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T R A I L E R

   
     

 

In viaggio in mezzo a distese di granoturco, una coppia finisce in un paese completamente disabitato: tutto è stato lasciato in modo da far presupporre una fuga improvvisa. Poco distante, alcuni bambini conoscono la risposta all'enigma e qualcosa di tremendo si aggira tra le pannocchie, chiedendo un tributo di sangue... Tratto dalla penna di Stephen King ("I Bambini del Grano") autore pluri-saccheggiato nei primissimi anni '80, si traduce in uno spettacolo mediocre dove alla stuzzicante idea alla base: [EVIDENZIA LO SPOILER] l'emancipazione violenta dei minori sugli adulti, istigati da un predicatore folle, non trova corrispondenze in una messinscena che, inizialmente almeno discreta, scivola via via nello scontato finendo clamorosamente in vacca. Il peggio arriva infatti in un finale confusionario dove le azioni si ripetono senza una benché minima giustificazione e gli attori (compare la Linda Hamilton che tutti identificheremo da questo stesso anno come Sarah Connor) sono abbandonati pressoché a sé stessi, completamente allo sbando a strabuzzare gli occhi, fare boccacce e urlare come ossessi. Interessante sarebbe il personaggio di "Malachìa" ma la sua caratterizzazione non va oltre all'aspetto fisico (quello sì, inquietante) del giovane caratterista. Si salva l'atmosfera incombente iniziale e i silenzi che accompagnano l'arrivo nel villaggio abbandonato, oltre all'ambientazione che (ne converrà Night Shyamallan) si rivela il piatto forte della confezione, elevandosi -complice la fantasia dello scrittore del Maine- al rango di personaggio. La crocifissione vegetale è un'immagine sicuramente riuscita. Discorso a parte per la colonna sonora, che con pochi elementari accorgimenti (una lullaby a bocca chiusa) regala pelle d'oca quasi al pari della celebre nenia infantile che a Torino e dintorni faceva da sfondo alla gesta sanguinarie della mano guantata di  PROFONDO ROSSO  [FB]

 

[CHILDREN OF THE CORN] di F. KIERSCH, CON L. HAMILTON, HORROR, USA, 1984, 93', 1.85:1, VOTO: 5