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CENERENTOLA
GIUNGLA D'ASFALTO
I MISTERI DI HOLLYWOOD
PAURA IN PALCOSCENICO
VIALE DEL TRAMONTO
LA COSA DA UN ALTRO MONDO
EVA CONTRO EVA


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"è un horror, e molti sono gli elementi che lo riconducono a questa catalogazione"

 

 

Oberato dai debiti e con i creditori alle calcagna, uno sceneggiatore disilluso ripara per caso nella grande villa in disfacimento di una ex diva del muto. La donna, mai rassegnatasi al tramonto artistico, coopta il giovane, e rifiurisce. E con lei la villa stessa, e la piscina che torna ad essere utilizzabile. La donna, prigionera del suo passato, vuole che lui adatti per lei un copione della Salomé, da proporre a Cecil de Mille. Probabile, sì... Dopo il suo capolavoro  LA FIAMMA DEL PECCATO  Billy Wilder firma un titolo che avrebbe adombrato, almeno come fama, il caposaldo appena citato. "Viale del Tramonto", a mio avviso, ha alcune lacune (anche logiche) che non lo elevano all'ennessima potenza, ma sicuramente rappresenta una pietra miliare oltre che un film clamorosamente innovativo. La voce over di un morto lo sposta immediatamente sulle coordinate di un horror e sono molti gli elementi che riconducono a questa (ardita?) calatogazione. David Lynch condivide sicuro, basti vedere cos'avrebbe fatto con  MULHOLLAND DRIVE  che lo cita in ogni dove (a iniziare dal sogno post-mortem della Watts) e pure da Argento nel personaggio della Calamai nel suo thriller di riferimento. Non solo horror vaqui nella gigantesca villona di "Norma", la pazza che vuole recitare la Salomé a 50 anni suonati, che da sepolutra cristiana ad una... scimmia ("forse il pronipote di King Kong" chiosa malignamente il protagonista di William Holden!) nel maggiordomo-prigioniero (la cui identità si scoprirà in fondo) e nel racconto di un morto (!). Incredibile la Swanson, camaleotinca (clona Charlot) e meravigliosamente sopra le righe sin dalla tetra sua prima apparizione: "IO sono ancora Grande, è il Cinema che è diventato piccolo!". Erich von Stroheim e Cecil de Mille nel ruolo di sé stessi, probabilmente per stima e amicizia verso Wilder. Eccezionale (e terrificante) la partitura di Franz Waxman, che anticipa gli archi torti di Herrmann. [FB]

 

[SUNSET BOULEVARD] DI B. WILDER CON W. HOLDEN, G. SWANSON, E. STROHEIM, HOR, USA, 1950, 110', 1.33:1