F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 9 0        1 9 9 1        1 9 9 2        1 9 9 3        1 9 9 4      1 9 9 5        1 9 9 6        1 9 9 7        1 9 9 8        1 9 9 9        >

 

●●● ½

THELMA & LOUISE
POINT BREAK
LEGGENDA DEL RE PESCATORE

TERMINATOR 2
JOHNNY STECCHINO
CAPE FEAR

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
DELITTI E SEGRETI
DOVE COMINCIA LA NOTTE
IL PASTO NUDO
BARTON FINK
IL PORTABORSE
JFK
LANTERNE ROSSE

LA DOPPIA VITA DI VERONICA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"pre-hanekiano, ma c'è anche un po' di Lynch in questo compatto film di Kieslowski"

 

 

Polonia. Una giovane e dotata sopranista muore d'infarto durante l'esecuzione della prima di un concerto di musica contemporanea diretta dallo stesso autore. In Francia, una ragazza identica e con il medesimo nome insegna musica in una scolaresca dopo aver deciso di abbandonare il canto. Anche questa è malata di cuore. Un giorno, un riflesso del sole opportunamente deviato dalla finestra di fronte, segnala un plico della libreria e un misterioso interlocutore inizia a inviarle delle musicassette. Si convince che sia l'uomo delle marionette con il quale aveva incrociato lo sguardo, durante una trasferta con i suoi alunni in un teatro cittadino...  Decisamente pre-Haneckiano nel profondo, e se vogliamo anche un po' lynchiano (tutto sembrerebbe voler rimandare, pur non manifestamente, agli universi paralleli) "La Doppia Vita di Veronica" inscena un inno alla vita che la "nuova Veronica" (Veronique) sfuggendo ad un destino avverso (e perciò segnato) vuole evitare. Irene Jacob, giovanissima e seducente, e diciamolo: pure brava, si concede appieno al regista-demiurgo regalando amplessi simulati e nudi integrali fugaci, regalando al suo personaggio sfaccettature e sfumature degne di una grande attrice. Spiace ancorché averla vista così poco calcare le scene a iniziare dal decennio successivo. Straordinario è da ritenersi il momento dello spettacolo delle marionette, dove la protagonista rivive la "sua" morte (l'uomo delle marionette vorrà poi ispirarsi a lei per un nuovo ipotetico spettacolo) e naturalmente il toccante finale, simbolico e metaforico, dove  un tronco d'albero mi ha naturalmente riportato alla mente il personaggio di un'altra "donna che aveva vissuto due volte". Forse il Kieslowski più compatto e stilisticamente più accattivante, presentato al Festival di Cannes dello stesso anno. Pare che il regista polacco fosse orientato inizialmente al nostro Nanni Moretti per il ruolo del "marionettista". [FB]

 

[LA DOUBLE VIE DE VERONIQUE] di K. KIESLOWSKI, CON I. JACOB, DRAM, POLONIA, 1991, 98', 1.85:1