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THELMA & LOUISE
POINT BREAK
LEGGENDA DEL RE PESCATORE

TERMINATOR 2
JOHNNY STECCHINO
CAPE FEAR

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
DELITTI E SEGRETI
DOVE COMINCIA LA NOTTE
IL PASTO NUDO
BARTON FINK
IL PORTABORSE
JFK
LANTERNE ROSSE

LA DOPPIA VITA DI VERONICA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Un film perfetto"

 

 

La risoluta Louise convince l'amica Thelma a staccare la spina dal marito per un week-end: cambierà tutto... Ridley Scott, ci ricorda di essere l'autore di "Alien" e "Blade Runner", firmando il miglior road movie di sempre, dopo "Il Sorpasso", del quale è fortemente debitore (non ci fosse stato l'uno, non ci sarebbe potuto essere l'altro). Un viaggio che diventa fuga, e che si trasfigura nel desiderio di riappropriarsi della propria vita, anche fino alle estreme conseguenze. Un concentrato di umori e stati d'animo che oscilla tra il dramma e la commedia, in quel magico equilibrio che faceva del capolavoro di Risi il film che tutti hanno glorificato. Abbiamo una coppia di ragazze cresciute: Susan Sarandon e Geena Davis, che assieme creano un'alchimia difficilmente ripetibile e naturalmente c'è la "Thunderbird" decappottabile, co-protagonista qui come lo era la mitica Flaminia nel film di Risi. Ai margini di quello che è diventato un manifesto post-femminista, muovono le loro stanche membra figure di ometti: stupidi, violenti, debosciati, profittatori... nel migliore dei casi anacronisticamente paternalisti. Fra questi, il buon diavolo Harvey Keitel, il carismatico Michael Madsen e un giovanissimo Brad Pitt, alla prima prova, in vista di un futuro radioso. La sceneggiatura e la scelta dei tempi sono da manuale, tanto che i molti momenti introspettivi -tra un inseguimento e l'altro- si impongono di prepotenza, sfiorandoti nel profondo. Un montaggio serrato, una fotografia che rende giustizia agli immensi spazi del deserto americano, una colonna sonora che attinge da una play-list di tutto riguardo, e su tutto: la padronanza del mezzo-cinema del regista, fanno di "Thelma & Louise": un film perfetto. Il finale struggente (a mio avviso: uno dei migliori mai impressi su pellicola) dosa le pause, centellina le inquadrature, il livello della musica sui dialoghi, e si cristallizza in una magnifica, catartica, sospensione. [FB]

 

[ID] di R. SCOTT, CON S. SARANDON, G. DAVIS, H. KEYTEL, B. PITT,  COM/DRAM/AVV, USA, 1991, 128', 2.35:1