F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●● ½               TV

I SAW THE DEVIL
A SERBIAN FILM
BLACK SWAN
LA CASA MUDA
CHERRY TREE LANE
CON GLI OCCHI DELL'ASSASSINO
AMER
SHUTTER ISLAND
BURIED
THE TROLL HUNTER
VANISHING ON 7TH STREET
LA MEUTE
THE WARD
L'ULTIMO ESORCISMO
DEVIL

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'unico vero sequel de 'Il Giorno degli Zombi' risente una stanchezza di sceneggiatura evidente"

 

 

Su un'isola si fronteggiano realisti e religiosi. I primi uccidono gli zombi, gli altri provano ad addomesticarli... Trattasi del vero e unico sequel de  IL GIORNO DEGLI ZOMBI  che si collega anche al precedente (e inutile)  DIARY OF THE DEAD  "Tempi di merda, gente di merda, anche voi siete gente di merda?" è preso paro-paro da un dialogo, anche se agli intimi parrà una citazione scolastica di un bad-boy. La protagonista è la tipica eroina dei film di Romero: bellina ma non propriamente avvenente, e perciò credibile, grazie ad un sex appeal che va oltre. Formalmente "Survival of the Dead" è un western, ma Romero non perde l'occasione per fare un po' di quello che l'aveva reso grande: analisi sociale. Azzeccando talune suggestioni (notevole la zombessa-gemella a cavallo) mette in scena alcuni luoghi comuni simbolo degli anni '80 (l'insopportabile stronzetto, e anche altre figure odiose) Romero si dimentica che i personaggi devono mangiare (quelli vivi, non gli zombie) che i mezzi hanno bisogno di benzina, ecc. Se è indubbiamente interessante la trovata di incatenare gli zombi, rendendoli comparse di un presepe horror, dato che ciascuno ripete all'infinito ciò che faceva da vivo (il postino, ecc) ma appare chiaro come questo ennesimo capitolo sui morti viventi metta in risalto come l'autore sia ormai alla frutta, costretto a raschiare il fondo del barile. Sarebbe davvero meglio per lui (e per noi, suoi fan della prim'ora) concentrarsi su qualcos'altro, un nuovo soggetto che sappia valorizzare il suo indubbio talento. Ripeto: le sequenze della "morte a cavallo" hanno una forza che si vede di rado di questi tempi, e pure a livello prettamente tecnico, l'autore rivelazione de  LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI  ha ancora in mano lo scettro di genere. Rinnovo perciò l'appello lanciato a Stephen King o ad altri sceneggiatori valenti: fate avere al buon George qualche buona sceneggiatura. [FB]

 

[ID] di G. A. ROMERO, CON ?, HORROR, USA, 2010, 90', 2.35:1