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L'ETà DELL'INNOCENZA

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"anche qui gli ebrei nei campi di concentramento fanno la figura delle bestiole maltrattate"

 

 

Un industriale collaborazionista con nazisti di Hitler, si improvvisa salvvatore di ebrei. Vince qualche cosa..? "La lista è VITA!" dice Ben Kingsley con un'enfasi che non gli era propria dall'epoca di "Gandhi". Il decanatto "capolavoro" di Spielberg reca in sé tutti i difetti (e pochi pregi) del regista, che quando si cimenta con "argomenti seri" scivola -chissà poi perché- inevitabilmente nella maniera se non proprio nella retorica. Abbraccia per la prima volta il bianco e nero (livido e perfetto) e fa il guappo con la famosa macchia di colore rossa, che per quanto famosa e ricordata negli annali del cinema, appare ad occhi più smaliziati una... "guappata", appunto. Quello che appariva sin dalla sua uscita il peggior difetto di "Schindler's List" è l'ambigua figura del protagonista che qui pare un santone senza averne l'aura: il suo voler salvare il maggior numero di ebrei, da includere nella lista evocata dal titolo, lo fa passare quasi come uno scommettitore che intende fare bingo al totalizzatore. L'attore stesso, un Liam Neeson che altrove (con Raimi) brillava per caratterizzazioni e credibilità, con Spilbo traballa e non convince. Di Kingsley si è detto, ma per fortuna nostra arriva un glaciale (e indimenticabile, lui sì) Ralph Fiennes che emerge qui prepotentemente nel ruolo del nazista folle e panciuto, che prende di mira i prigionieri del lager con il suo fucile, li secca con un "colpo in testa" (come si diceva in quel gioco, Unreal?). Cosa dire poi sulla celeberrima musica di John Williams? Con una colonna sonora così, qualunque film non può trovare ampio consenso dal pubblico e dalla critica, che si è da lanciata in elogi al di la degli effettivi meriti di un film che parla dei campi di sterminio dando degli ebrei la solita figura delle bestiole maltrattate. Sul medesimo tema  IL PIANISTA  di Polanski ha datto molto di più, lasciando un solco ben più profondo nella sensibilità dello scrivente. [FB]

 

[ID] di S. SPIELBERG, CON L. NEESON, B. KINGSLEY, R. FIENNES, DRAMMATICO, USA, 1993, 195', 1.85:1