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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"prison movie su di un clamoroso errore giudiziario che si presta a un confronto tra padre e figlio"

 

 

Educato in una famiglia cattolica in Irlanda, un adolescente scavezzacollo viene spedito dal capofamiglia nella Londra del '74, lontano dall'esercito indipendentista dell'IRA e da eventuali tentazioni. Cazzata: il giovane transitato per una comune, viene ingiustamente accusato di terrorismo e nei guai ci finiscono non solo i suoi amici, ma addirittura sua padre. Inizia così un calvario fatto di istanze volte a far valere la verità... Regia anonima a parte, è una gara di bravura tra Daniel Day-Lewis e Pete Postlethwaite il primo capace di dimostare finalmente quel che vale, al netto di "piedi sinistri" e "ultimi mohicani"; il secondo a dare peso alla figura di "Giuseppe", uno che il figlio non sopportava ma con il quale avrà modo gioco forza di confrontarsi durante quella che a buon ragione può essere definita come un'autentica "passione" cristolgica. Ma chi è Cristo, e chi è il Padre? "Aiutami!" dice infatti il ragazzo, rivolto a "Giuseppe", subito dopo la sentenza. Se solo metà di quanto si vede in "Nel Nome del Padre" è veritiera, i parrucconi e prima ancora gli inquirenti inglesi dovrebbero finire nell'ultimo cerchio dell'Inferno dantesco: confessioni estorte con sevizie, minacce ai famigliari degli imputati; "ucciderò tuo padre!" sibila nell'orecchio del protagonista un secondino, riuscendo a ottenere una falsa confessione che costituirà la sua condanna. Il processo, viziato dall'isteria che vuole per forza che i quattro imputati (più i loro presunti complici: perfino la "zia" del protagonista! roba da chiodi...) siano colpevoli a prescindere, viene esposto in maniera frettolosa, tant'è che al regista interessa più la vicenda carceraria che fa della pellicola un "prison-movie" su di un clamoroso errore giudiziario. Ma quel che è peggio è il non aver voluto riconoscere l'errore giudiziario anche dopo aver preso il vero colpevole. Emma Thompson si presta per l'avvocatessa che darà una mano a una causa considerata da tutti persa. [FB]

 

[IN THE NAME OF THE FATHER] di J. SHERIDAN, CON D. DAY LEWIS, DRAM, UK, 1993, 133', 1.85:1