F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●● ½

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ELLE
JULIETA
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LA RAGAZZA DEL TRENO
THE HANDMAIDEN
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LOVING
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SULLY
TORO
10 CLOVERFIELD LANE

FREE STATE OF JONES

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"va considerato per la Blunt e il suo personaggio, per il resto: tutto già visto"

 

 

Una ragazza scruta quotidianamente dal treno una famiglia. Forse è quella che avrebbe voluto, o forse no... Strano film questo "La Ragazza del Treno". Tratto dal bestseller di Apula Hawkins, è realizzato in America, mette in scena un cast interamente composto da attori di Hollywood, ma adotta uno stile in tutto e per tutto italiano: messiscena povera, narrazione lenta, flashback reiterati, costruzione del puzzle per quadri. In pratica sembra la  LA DOPPIA ORA  di Capotondi: pellicola verso la quale fui anche troppo duro alla prima stesura delle recensione, e alla quale regalo ora mezzo punto in più. Emily Blunt è bravissima, e ricorda davvero la Rappoport (tra l'altro, che fine ha fatto?) e descrive alla perfezione l'instabilità emotiva e mentale del suo personaggio, che però rischia di perdersi tra i continui giochi di specchi, anzi veri e propri frammenti -come detto- che vanno a comporre il quadro. E' attraverso questo gioco di specchi che la Blunt, si sdoppia inizialmente, e poi addirittura si fa trina, rispecchiando la triplice funzione della donna nell'emisfero maschile: amante, troia (ehm) e madre (di famiglia) tre immagini che assumeranno progressivamente 'sostanza'. Quel che disorienta all'inizio rischia però di spazientire lo spettatore allorché viene capovolta ogni certezza, acquisita. Se la scelta registica (tale Tate Taylor, con un passato da attore) non ci racconta nulla di nuovo, anzi riporta come detto a quel che resta del cinema derivativo di casa nostra, anche la storia scritta in sé non è nulla di particolarmente nuovo: si parla di rapporti difficili, tradimenti, solidarietà tra appartenenti allo stesso sesso, oltre che di perdita di memoria recente alla  MEMENTO  senza chiramente l'innovazione linguistica del celebre film di Nolan. Nulla di nuovo sotto il sole, e le due ore scorrono non esenti da lentezze anche nel salto dal dramma al thriller, sino al twist finale. Una visione comunque gliela si può dare. [FB]

 

[GIRL ON THE TRAIN] di T. TAYLOR, CON E. BLUNT, H. BENNETT, J. THEROUX, DR/THRIL, USA, 2016, 121', 1.85:1