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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"fanta-exploitation con Charlton Heston, tratto da Matheson, come lo fu quello di Ragona"

 

 

Dopo un conflitto Cina-Russia che ha fatto uso di armi batteriologiche la popolazione è stata sterminata. Sono passati anni, da quando è stato unico beneficiario del vaccino speciale, e ora divide le suo giornate in solitudine, la sera simulando partite a scacchi (con sé stesso) e il giorno a dare la caccia ai... sopravvissuti..! Girato nel formato Panavision che tanto piace a Quentin Tarantino, "1975: Occhi Bianchi sul Pianeta Terra" è un po' una variazione a tema  L'ULTIMO UOMO SULLA TERRA  di William Matheson e dal film di Ragona la pellicola di Ben Sagal prende a prestito la figura dell'uomo che vaga per la metropoli deserta e che si inventa dialoghi con figure inesistenti e quel senso di adattamento sviluppato per non impazzire. Dove la c'era Vincent Price, qui ritroviamo Charlton Heston, ormai habitué di pellicoli di questo tipo sin da  IL PIANETA DELLE SCIMMIE  Memorabile come lo era già nel prototipo, il modo in cui il protagonista risponde agli attacchi e assedi dei nemici dagli occhi bianchi: con autentica nonchalance. Lui lo chiama: "il rastrellamento". Allampanati, tutti con gli occhiali da soli e pesanti palandrane scure da frate: questo il particolare look dei "Fratelli", che una volta catturato il protagonista, dimostreranno di comportatsi al pari della "Santa Inquisizione". Dopo un sommario processo vedremo Heston esibito e dileggiato con un copricapo di carta in testa (come avrebbe fatto recentemente De La Iglesia con i personaggi maschili nel suo divertissement stegonesco) "Uno scienziato? Un uomo che non ha capito niente, almeno fino a che non è rimasto niente da capire". Musiche fanta-exploitation (!) di Ron Grainer, come lo è il genere del film stesso. Ma se il film italiano riusciva a convincere per l'atmosfera glaciale e la fotografia livida, questa sorta di remake stelle-strisce mescola troppo disinvoltamente la fantascienza con l'azione, facendo come sempre il giuoco della seconda: a "mangiarsi" la prima. Così, anche il finale non colpisce quanto vorrebbe. [FB]

 

[THE OMEGA MAN] di B. SAGAL, CON C. HESTON, A. ZERBE, R. CASH, FANTASCIENZA, USA, 1975, 94', 2.35:1