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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'antieroe per antonomasia del cinema italiano in un film smaccatamente politico"

 

 

Tragicomiche disavventure di un impiegatucolo schiacciato dalla sfortuna e dalle mostruose ingiustizie... Dalla penna satirica, intrisa nel curaro, dell'allora comunistissimo Villaggio, autore del ciclo di libri dedicati all'antieroe per antonomasia del cinema italiano, una grande film per la regia del grande Luciano Salce. Il ritratto dell'italietta più becera, conformista, servile, dedita al leccaculismo (attività sempre in voga nello stivale) più che alla meritocrazia, emerge, impietoso, in un film fortemente drammatico (si suole confonderlo con un film "comico") su una figura patetica. Niente a che vedere con gli abomini che sarebbero seguiti al secondo capitolo. Tic e manie dell'italiano medio servile con il potente e prevaricatore con il più debole sono al centro della storia. Una moglie orrenda ("Pina") una figlia ("Mariangela") ibridata con uno scimpanzé, la corteggiata ("disperatamente, da 7 anni") "signorina Silvani", l'invadente collega geometra ("Filini") e il prevaricatore ("Calboni"). La coppia Villaggio-Salce crea praticamente un intero film costituito di scene madri (l'autobus al volo, la sfida calcistica scapoli-ammogliati, il miserevole cenone di Capodanno, "il feroce direttore Catellani" (col pallino per il biliardo) la partita a tennis a visibilità zero, la cena al ristorante "giapponese" ("questo cane... mangia... lui, cucina...") le vacanze invernali a reggere il moccolo, l'incontro totalmente kubrickiano con il "Mega Direttore Galattico" e il suo incredibile ufficio (poltrona di pelle umana e acquario dove nuotano i dipendenti sorteggiati). La tragicità di un personaggio sfigatissimo, e la crudeltà di molte scene è quasi insopportabile: la figlia sbertucciata dai megadirettori, il campeggio del lago, il surreale nuvolone da impiegati e il finale che da politico si fa mistico riflettendo la parabola della vita. C'è la critica al sistema, il potere che travalica i deboli, e il protagonista che vive una sorta di Passione evangelica. [FB]

 

di L. SALCE, CON P. VILLAGGIO, L. BOSISIO E G. REDER, GROTTESCO, ITALIA, 1975, 103', 1.85:1