F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LO SCEICCO BIANCO
TOTò A COLORI
DON CAMILLO
MEZZOGIORNO DI FUOCO
UMBERTO D
LUCI DELLA RIBALTA
ANNA


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un classico del Cinema"

 

 

Il giorno del matrimonio dello sceriffo e delle sue dimissioni, in attesa del successore che giungerà solo l'indomani, giunge notizia dell'arrivo in paese di tre fuorilegge che alla stazione attendono l'arrivo di un bandito che lo sceriffo aveva contribuito ad arrestare. L'uomo di legge mette in standby i progetti sentimentali con la bellissima moglie, e cerca di far proseliti tra i concittadini per contrapporsi ai quattro... Zinnermann, quello di  DA QUI ALL'ETERNITà  firma con "Mezzogiorno di Fuoco" (titolo epocale, che rappresenta una delle due-tre volte in cui i titolisti bananieri nostrani l'hanno azzeccata, fornendo ad una pellicola un nome più indimenticabile dell'originale) una pietra miliare del cinema della Hollywood del periodo d'oro. Si narra che Zinnermann usò il film come metafora del "maccartismo", in quel suo dipingere la viltà degli abitanti del villaggio che lasciano solo il loro ex-sceriffo contro il quartetto di fuorilegge, per poi accorrere in strada per salutare il vincitore, che -in tutta risposta- getterà nella polvere la stella in quel finale memorabile. Fatto sta che, volenti o nolenti, ci troviamo a fare i conti con un Classico con la C maiuscola, al di là del bene (i maestosi movimenti di mdp, quei dolly da brivido che preparano la "resa dei conti") e del male (molte lungaggini). L'azione si svolge praticamente in tempo reale (fatto anomalo per l'epoca) per arrivare all'appuntamento di mezzodì con l'arrivo del treno con il nemico di Gary Cooper (granitico, perfetto) e dei suoi scagnozzi (tra cui un giovanissimo, imberbe, Lee van Cleef) al quale l'inizialmente riluttante Grace Kelly (diafana, più che una donna: un ideale) prenderà parte giocando un ruolo anche decisivo a fianco del suo uomo. Musiche di Dimitri Tiomkin con la canzone "Hight Noon" ripetuto come un tormentone. L'attesa, la ricerca speranzosa, la delusione ai limiti della rassegnazione, il coraggio. Chiusa ermetica, perfetta. [FB]

 

[HIGHT NOoN] DI F. ZINNERMANN, CON G. COOPER, G. KELLY, L. VAN CLEEF, WESTERN, USA, 1952, 84', 1.33:1