F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SOLO GLI AMANTI...
VIZIO DI FORMA
LO SCIACALLO
THE BABADOOK
L'AMORE BUGIARDO
WOLF CREEK 2
THE DOUBLE
AUX YEUX DES VIVANTS
TUSK
COLD IN JULY
THE VOICES
STARRY EYES
MERCY
LE ORIGINI DEL MALE
OPEN WINDOWS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"come buttare via un patrimonio di tensione sapientemente costruita? Chiudere in fretta e furia!"

 

 

Mercy è la cara nonna che si è incaricata dell'educazione del secondogenito della figlia, a sua volta, prima di tre che, colpita da un presunto ictus, finisce in uno stato di demenza irreversibile. Ad un anno di distanza dalla disgrazia, la figlia e i due nipoti si offrono coraggiosamente di prendersene cura. Mal gliene coglierà... Lo sceneggiatore di  1408  elabora il racconto breve di Stephen King "Granma", inserito nella raccolta "Scheletri". Cosa dire? Che a 2/3 della storia stavo concretamente iniziando a credere di trovarmi finalmente tra le mani (e sotto gli occhi) il migliore film kinghiano dai tempi di  THE MIST  Una vera sfortuna concludere di come, da un accumulo di argomenti (l'inferno dell'ospizio, dove i famigliari ritrovano la nonna a sbavare e a "fare i versi") e trovate macabre (un uomo che si spacca la testa in due con un'ascia) con elementi lovecraftiani ("Hastur", entità indefinita che dimora nel bosco oltre la collina, il negromantico "Libro del Pianto" quale neo-Necronomicon) giunto ad un punto in cui tutto era pronto per deflagrare nel migliore del modi (producendo PAURA in senso stretto) si è "preferito" per tornare sui propri passi, e chiudere di corsa (75 i minuti di durata che davvero non giustificano tanta fretta) lasciando un sacco di porte aperte. Nel momento di massima tensione il regista frena. Imperdonabile, anche perché oltre le ambientazioni (sinceramente efficacissime) erano premiate dalla fotografia finalmente non de-saturata e decisamente "anni '80" e le lugubri musiche (azzeccatissime) avevano contribuito a fornire una valida cornice alla storia. Detto questo, resta il fatto che Chandler Riggs (il moccioso di  THE WALKING DEAD  1-5) reciti veramente malissimo, montando su una mono-espressione irritante. Il finale è talmente sbrigativo da non capirci veramente una ceppa. Forse per questo "Mercy" è uscito direct-to-video: per dare la possibilità di soffermarcisi. [FB]

 

[ID] di P. CROMWELL, con C. RIGGS, S. KNIGHT, F. O' CONNOR, HORROR, USA, 2014, 75', 2.35:1