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T R A I L E R

"lavoro ambizioso che poteva portare a ben altri esiti"

Contemporaneamente all'escalation di tensione culminante nell'embargo a Cuba, un regista di b-movie, antesignano di strategie di marketing, si adopera per l'anteprima della sua ultima fatica: un film su un improbabile "Uomo Formica"! Il figlio di un soldato di stanza nella vicina base militare ha occasione d'incrociarlo: l'incontro -nel bene e nel male- segnerà un capitolo significativo della sua giovane esistenza... L'antimilitarismo di Joe Dante emerso prepotente nel suo  HOMECOMING  dei "Masters of Horrror" è già dal suo "Matinée" evidentissimo. Lavoro ambizioso che poteva portare a ben altri esiti visto il tema affrontato. Guerra fredda, esercitazioni, psicosi da attacco imminente sono gli ingredienti di un'opera che usa la metafora del "cinema da spavento" per veicolare il messaggio. Il legame di amicizia che si stringe tra il giovane protagonista e la coetanea molto sveglia (speculare e opposta rispetto a quella accessoria dell'amico con la civetta della scuola) e per questo "diversa", è piuttosto eloquente. Simpatici e nulla più i dialoghi con Goodman (il mammuth) con contorno di personaggi pittoreschi (la coppia di sedicenti esponenti dell'associazione di "ben pensanti", in realtà due poco di buono al soldo del regista-imbonitore). Storicamente "vere" le trovate delle liberatorie da firmare alla cassa prima di entrare dove gli spettatori esonerano gli esercenti da responsabilità civili e penali in caso di morte per spavento (William Castle) mentre "Mant" aka "L'Uomo Formica" è in tutta evidenza il celebre "Uomo Mosca" alias "Dottor K" (sic). Complice un doppiaggio non proprio azzeccato e scelte di casting non felicissime (lo stesso moccioso protagonista non risulta particolarmente simpatico) "Matinée" resta un innocuo filmetto che quantomeno si lascia seguire fino in fondo. Colonna sonora vintage, salvo inserti originali di Jerry Goldsmith. [FB]

[ID] di J. DANTE, CON J. GOODMAN, C. MORIARTY, GROTTESCO, USA, 1993, 95', 1.85:1