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T R A I L E R

   
 

"inutile dispendio di energie, non fosse per l'aggancio finale con il prologo del film di Carpenter"

 

 

Alcuni americani sono chiamati a collaborare con una vicina base norvegese in mezzo ai ghiacci dell'artico. Costoro hanno scoperto casualmente tra i ghiacci un disco volante alieno e il piloto dello stesso, ibernato... Finto remake, trattasi in realtà del prequel del carpenteriano  LA COSA  già a sua volta pseudo remake dell'omonimo (in originale) prototipo del 1950  e in realtà esercizio di stile e fantastica rivisitazione a tema "paranoia". Niente di tutto questo in questo più recente epigono. In una situazione potenzialmente shininghiana (grande luogo isolato in mezzo al nulla, in balie di forze ultraterrene) dove una creatura aliena replica le cellule viventi degli organismi con i quali entra in contatto. Qui si sottilizza e si dice che questa "Cosa" non replica i materiali inorganici, deducendolo dal fatto che la protagonista nota che avrebbe "sputato via" le otturazioni durante la clonazione. E di qui è breve arrivare alla demenziale scena dove si vorrebbe replicare (daje) la celeberrima sequenza del test a base di esame del sangue (quello alieno reagiva violentemente al calore) con la pseudo visita dentistica (sic) con passaggi dialogici del tipo: "ha le otturazioni, quindi è umano". In pratica, il sottoscritto, con la dentatura perfetta, finirebbe bruciato vivo. Bella roba! Per non parlare degli effetti digitali, veramente brutti e che perdono le mutande se confrontati con quelli artigianali (e per questo fantastici) di quel Carlo Rambaldi che ebbe a parlare del "digitale" come di un'arma spuntata che non avrebbe cancellato l'artigianato. Un vero profeta, in questo caso almeno. Verso la fine si entra nell'astronave aliena ma solo per inscenare un "tana liberi tutti" della Winstead con il mostrone che nell'ennesima mutazione somiglia ancor più ad uno dei tanti mostri del videogioco di "Resident Evil". Dispendio di energie (e soldi) totalmente inutile, non fosse per quel tentativo (riuscito, questa volta) di "agganciare" il finale con il prologo del capolavoro di John Carpenter. Ma siamo già sui titoli di coda. [FB]

 

[THE THING] di M. VAN HEIJNINGEN JR, con M. E. WINSTEAD, J. EDGERTON, FANT, USA/CAN, 2011, 2.35:1