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GUARDIA E LADRI
LUCI DEL VARIETà
ALICE NEL PAESE DELLE...
LA REGINA DELL'AFRICA
BELLISSIMA
UN TRAM CHE SI CHIAMA...
MIRACOLO A MILANO


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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"più che una commedia agrodolce, è il ritratto famigliare di uno spaccato del dopoguerra"

 

 

Un rubagalline truffa un americano influente che non gliela perdona. Dopo un inseguimento, la guardia che riesce ad acciuffarlo se lo lascia poi scappare. L'americano si mobilita e costringe i vertici dell'arma dei carabinieri a incriminare la stessa guardia per negligenza a meno che gli riesca di acchiappare il ladruncolo... Diretto a quattro mani da Steno e Monicelli, "Guardia e Ladri" è forse il miglior film di Totò, o comunque uno dei più famosi. La spalla è qui ancora quello straordinario caratterista di Aldo Fabrizi, il "principe della risata" fa all'inizio le prove generali per "Tototruffa", quando aveva provato a vendere la Fontana di Trevi ad un turista americano, ma questo film più che una commedia agrodolce è soprattutto il ritratto famigliare di uno spaccato del dopoguerra. "Hai rubato la stima dei miei famigliari" dirà infatti il ladro alla guardia. Dolce e amaro si diceva, con l'esilarante sequenza del pranzo ("vado a prendere il tacchino!" "non si scomodi!") a corredo dell'impianto comico. Oltre ad Ave Ninchi, riconosciamo un Carlo delle Piane praticamente bambino, una giovanissima Rossana Podestà (la figlia del personaggio di Fabrizi) ancora acerba, prima di diventare il figone per il quale ho sempre avuto un debole (la si veda diretta da Margheriti, o con Lando Buzzanca) tanto da perdere testa (e tempo) dietro la sua sosia naturale. Questo film andò a Cannes ed ebbe un premio per la sceneggiatura, firmata tra gli altri ad Ennio Flaiano. Entrambi i registi torneranno a girare in futuro con Totò, Mario Monicelli nel suo capolavoro, ovvero  I SOLITI IGNOTI  nel mitico ruolo di Dante Cruciani, e il secondo in quello che considero il vero capolavoro comico del Principe de Curtis (nel senso che è un film che mi fa sempre sbellicare dalle risate nonostante lo conosca praticamente a memoria). Una pellicola che sarà firmata, guarda caso, ancora da Stefano Vanzina, in arte Steno: sarà l'anno 1959. [FB]

 

DI STENO E M. MONICELLI, CON TOTò, A. FABRIZI E A. NINCHI, COMMEDIA, ITALIA, 1951, 101', 1.33:1