F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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THE NEON DEMON
THE WAILING
BASKIN
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THE CONJURING 2
HUSH IL TERRORE DEL SILENZIO
THE DARKNESS
THE PURGE ELECTION YEAR
PARADISE BEACH
SOMNIA
THE BOY
HOLIDAYS
MAN IN THE DARK
THE FOREST

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"bocche spalancate? sbadiglioni per un film che di spaventoso ha solo il tempo persogli dietro"

 

 

Una ragazza americana non ha più notizie della sorella gemella, apparentemente sparita nel nulla della foresta dei suicidi, in Giappone. Lei, per la nota "interconnessione" tra gemelli, "sente" che questa è ancora viva, e si mette così sulle sue tracce in compagnia di un reporter appena conosciuto e di una guida locale... Della foresta di Aokigahara, ai piedi del Monte Fuji ne hanno parlato anche Tsoukalos e soci, e lo spunto poteva davvero servire da pretesto per qualcosa di interessante. Niente di ciò che vi si trova in "The Forest", pellicola che conferma come solo Gore Verbinski abbia saputo plasmare positivamente l'horrore orientale rendendolo ancor più interessante, e spaventevole. Qui, di spaventevole, nonostante il film fosse annunciato da riviste quali 'Nocturno' come "realmente spaventoso", c'è solo l'ora e mezza buttata via dall'incauto spettatore. La colpa è anche mia, lo ammetto: dopo neanche cinque minuti il regista (tale Zada) ci aveva già spiattellato una bambina con occhi spenti e bocca spalancata fatta al computer: segnale ben evidente che faceva intravedere la tavanata galattica. Poi, a corto di idee (ma come si fa, perdìo? a me, sull'argomento, ne vengono a palate..!) ti fa perdere il terzetto nel fittissimo bosco (dice qualcosa?) e poi ti piazza di lì a sera anche la scena nella tenda, con le mani da fuori che la sfiorano. Seguono: i soliti fantasmi (i "Yurei" hanno lo stesso look trasandato e straccione degli zombi tropicali con sacchi sudici sulla crapa di Joe d'Amato, e pure dei zombi-horror di Andrea Bianchi!) le solite velocizzazioni (coi fantasmi con la cipria che fanno: setteteh) i soliti accordi. Non sapendo più cosa fare ci si inveta (si fa per dire) un twist che non è un twist, da schiaffoni. Un bosco si diceva. Poteva mancare la scopiazzatura raimiana? No, e difatti arriva. Spacciato per "un film de paura", è solo un film da cestone dell'Ipercoop. Ah, recitazione non pervenuta. [FB]

 

[ID] di J. ZADA, CON N. DORMER, T. KINNEY, E. MACKEN, S. VOGT, HORROR, USA, 2016, 88', 1.85:1