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"un piccolo cult"

 

 

Riparatisi da un temporale con due ladruncole e a un grandone pacioccone, padre, matrigna e una bimba di sei anni vi trovano una coppia di anziani con l'hobby delle bambole artigianali. I cattivi non hanno scampo... Mi sembra ieri che con Bob avevo noleggiato in un sol colpo  SOCIETY  di Yuzna e "Dolls" di Stuart Gordon. Quest'ultimo lo rivedo a distanza di quasi vent'anni e lo scopro molto meno "difettoso" di quanto ricordavo. Va preso per quello che è: una fiaba nera in stile Fratelli Grimm dal quale prende le atmosfere e il tono volutamente infantile espresso nelle veci della protagonista bambina (anche se di film corale, senza un prim'attore si tratta)... e la sequenza topica dell'assalto lillipuziano alla megera è un bel pezzo di cinema fantastico, assieme al notevole momento che precede la mutazione in pupazzo davanti all'ormai disvelamento dell'identità dei due amabili vecchietti. "Che c'è piccola? Hai paura del buio?" "No, ho paura di quello che si nasconde nel buio!". La sequenza onirica che vede l'orsacchiotto "Teddy" diventare mannaro e gigantesco e massacrare i genitori della piccola denota povertà di mezzi, ma un coraggio da leoni nell'approntarla in un'epoca ancora orfana degli effetti digitali. Delle due punk una è vestita ESATTAMENTE come lo era la pop star Madonna all'epoca. A mteà strada tra  NON AVERE PAURA DEL BUIO  e  TOY STORY (m'è venuta così!) ma forse il vero referente di Gordon è William Castle... Allora non lo considerai davvero per quel che era, complice BOB che, vedendolo prima del sottoscritto, rispose alla mia domanda "com'è?" con un enigmatico: "bestiale la sigla" (???) Quel che è certo è che Tiziano Sclavi con il suo Dylan Dog ci ha fatto quasi l'intera serie rubacchiando qua e la idee tratte da questo film. Un piccolo cult. . [FB]

 

[ID] di S. GORDON, CON I. P. WILLIAMS, C. LORRAINE, G. ROLFE, H. MASON, HORROR, USA, 1987, 1.85:1