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T R A I L E R

   
 

"consegna un retrogusto malsano ma pure che dietro la cortina di fumo vi sia ben poca sostanza"

 

 

La circostanza che vede quattro membri di una spedizione dati dispersi nella giungla amazzonica spinge il governo americano a farli ricercare da alcuni mercenari. Questi ultimi entrano in contatto con varie comunità di indigeni in guerra tra loro e trovano le tracce degli scomparsi consistenti per lo più nel materiale filmato... Famigerato e maledetto film (censurato in decine di paesi, addirittura bandito dal Regno Unito) firmato da Ruggero Deodato. Narrato furbescamente come un diario, si fregia dopo il lungo prologo di un taglio finto-documentarista in 16mm, con quel mix di nudi integrali (anche maschili) violenza iper-realistica, truculenze inenarrabili (prese per vere da molti) e sognanti musiche ortolanesche che ne fanno un fausto ibrido tra "Mondo Cane" e  L'ULTIMA CASA A SINISTRA  con l'imperativo di stupire e sconcertare ad ogni costo, senza che si affacci nemmeno per un attimo quell'ironia che contraddistinguerà i lavori di un Lenzi o un Margheriti. Il retrogusto consegna il sapore d'aver assistito a qualcosa di malsano ma pure che dietro alla cortina di fumo del barbecue vi sia ben poca sostanza. Il film punta poi troppo sulle efferatezze a danno di animali: lo squartamento di un topo muschiato, la ributtante scena della tartaruga gigante fatta a pezzi (ripresa con una morbosità insopportabile) l'uccisione del maialetto (sparato da un Luca Barbareschi imberbe ma già odioso) e non si comprende cosa abbia vietato a Deodato e i suoi a non ricorrere a trucchi come per gli attori. Se è bene precisare che le due parole d'ordine "realismo" e "crudezza" producono al più noia (anche se alla scena dello stupro di Francesca Ciardi va riconosciuto un realismo inquietante) in "Cannibal Holocaust" emerge un fascismo nemmeno velato e un moralismo che il regista arroga a sé (dopo tutto il girato!) facendo dire agli spettatori del trucido filmino: "mi sto chiedendo chi siano i veri cannibali..?". Proprio così, vero Mr. Deodato? [FB]

 

di R. DEODATO, CON R. KERMANN, F. CIARDI, L. BARBARESCHI, HORROR, ITALIA, 1979, 92', 1.85:1