F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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T R A I L E R

   
 

"quando 'Descent' incontra 'Rogue'... Non si brilla, ma non c'è CGI e il realismo si nota"

 

 

Nord-est Australia: due turisti con gli occhi a mandorla cadono in una buca nel terreno della giungla ed entrano nella dieta di un coccodrillone che lì vi abita. Tempo dopo in cinque ci si fiondano, volontariamente... "Black Water Abyss" è l'ultimo film genere "natura contro" del quale mi è giunto l'eco. Questa volta parliamo di coccodrilli. A scanso di equivoci, diciamolo subito:  ROGUE  di McLean può dormire sonni tranquilli, e il primato nel suo campo lo detiene ancora lui. Ricordate quella presentatrice degli anni '90, Rebecca Hall mi pare si chiamasse, beh, la protagonista pare la sua sosia (forse è la figlia) ed è forse troppo bella per essere credibile, giacché che solo a sprazzi mostra di crederci in quel che sta facendo. Anche la sceneggiatura, a differenza del film sopracitato, è statica, e laddove il film di McLean dimostrava quella rara capacità di mutare pelle, qui si fatica a trovare una via d'uscita, e mi si perdoni il gioco di parole. In verità c'è un altro film al quale si guarda, ed è ovviamente  THE DESCENT  di Neil Marshall, uno di quelle pellicole che i più faticavano di vedere per quel che era: rivoluzionaria e spartiacque. Il film che si sta recensendo, quindi, è brutto? Tutt'altro, anche se i "mcguffin" (Hitchcock dixit) risultano forzati: i cinque fanno la spedizione senza guardare il meteo (è un monsone, non certo imprevisto, che causa l'allagamento nei cunicoli) e infine [EVIDENZIA LO SPOILER] la "guida pericolosa" che fa sì che l'auto già potenzialmente sui titoli finali (!) finisca nel fiume medesimo. Parliamo perciò del grande, enorme merito di questo lavoro: l'aver (giustamente!) declinato la CGI in favore del realismo: siano quelli che si vedano: alligatori reali, o pezzi (!) di alligatori tirati dai fili. In ogni caso il realismo c'è, ed è palpabile, ed è perciò che il film provoca più d'uno spavento. E le ferite e le lacerazioni provocate dai denti dei "crocs" fanno male, anche solo... all'udito... [FB]

 

[ID] DI A. TRAUCKI, Con J. MC NAMEE, A. J. SHARPE, A. GOLDEN, AVV/DRAM, AUSTRALIA, 2019, 97', 2.35:1