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Talento e fortuna non vanno (quasi) mai a braccetto. Ne sa qualcosa il tennista fallito e squattrinato che si trasferisce a Londra in cerca di fortuna. Appunto. La troverà, ma l'incontro con una bionda da infarto rischierà di compromettere la partita più importante della sua vita... Talento e fortuna. Amore e desiderio. In un tragico doppio si disputa il film fondamentale dell'annata 2005-2006. Lo sa bene Jonathan Rhys-Meyers, misurato e convincente nella sua parte, come del resto lo è tutto il cast della pellicola (c'è pure Brian Cox). Menzione d'onore ad honorem a Scarlett Johansson, unica vera "dea dell'amore" di questi anni (se n'è accorto pure Brian de Palma), incarnazione vivente di sensualità e libido. E pure brava. La domanda che mi ronza in testa (da metà film in poi, per la verità) è: cosa sarà successo a Woody Allen negli ultimi 15 mesi, per farlo tornare GRANDE, dopo tanti (troppi) film scioccherelli o, diciamolo: banalmente inutili? Comunque sia, senza spocchia e con una sobrietà invidiabile, il nostro ci illustra come si possa (debba) fare un film, oggi: morbide carrellate, pochi altri vezzi e una impareggiabile direzione di attori al servizio di una sceneggiatura PERFETTA (Hitchcock, avrebbe applaudito in piedi) che si vena di commedia sentimentale, dramma esistenziale, giallo di suspance, horror (?!) e quant'altro (colpo di coda finale da applausi a scena aperta). Curiosa la scelta stilistica di accompagnare lo spettacolo con arie di romanze, per lo più "miagolanti" dai grammofoni. Questo vecchio sornione si sarà accorto pure lui che aveva firmato un Classico? Un audio monocanale che potrebbe fare storcere il naso ai fanatici dei "panning" del dolby digital è in realtà una scelta non liquidabile come snobismo fine a sé stesso (che spesso fa rima con "stronzismo") ma si rivela anzi vincente, favorendo una maggior concentrazione sui dialoghi, molto ben scritti dallo stesso cineasta. [FB]

 

[ID] di W. ALLEN, con J. R. MEYERS E S. JOHANSSON, DRAMMATICO, USA, 2005, 124', 1.85:1, VOTO: 10