F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●● ½  

THE BELKO EXPERIMENT
SPLIT
LA CURA DEL BENESSERE
THE AUTOPSY OF JANE DOE
GET OUT
THE EYES OF MY MOTHER
RAW

THE GIRL WITH ALL THE GIFTS
ALIEN COVENANT

MUSE
THE VOID
IL SIGNOR DIAVOLO
BREED

XX DONNE DA MORIRE
DEATH WISH

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"King riesce ancora a dare dignità ad un canovaccio 'creepy'..."

 

 

Sperduti in mezzo alle campagne all'inizio degli anni '20, un nucleo famigliare sta andando in metastasi. Lei vuole divorziare e, dal momento che la fattoria è sua, intende vendere tutto e spostarsi in città, portandosi dietro il figlio adolescente. Il padre di questi lo porta invece dalla sua parte, stringendo con lui un patto... "1922" è l'anno in cui si svolge gran parte del narrato, tratto da una novella di Stephen King tratto dalla raccolta "Full Dark No Stars". Nulla di nuovo sotto il sole, ma questo "tutto di vecchio" è narrato con una messiscena che va al dunque senza fronzoli e con un impatto che pur non inseguendo l'effettaccio riesce ad inquietare lo spettatore e tenerlo incollato al video. La storia non vuole essere "per forza" un horror, ma ricalca, diluendolo per 90 minuti e oltre, un canovaccio "povero", da fumetto creepy, dandogli una "dignità". Per capirci: si è cercato, riuscendovi, di fare un horror che sia gradito anche da un pubblico non avvezzo ad opere come  CREEPSHOW  Non tutto rotola come si vorrebbe, non alludo al ritmo che è più che accettabile per un film di questo genere, piuttosto penso allo spazio alle psicologie dei (pochissimi) personaggi, che tuttavia non incidono negativamente sul giudizio, ma la vicenda è molto ben narrata e offre agli appassionati scene abbastanza disturbanti. I topi non erano mai stati tanto agghiaccianti sullo schermo dai tempi di Herzog. Nonostante vi siano elementi e topoi tipici: il trio famigliare, il pozzo, il senso di colpa, i ritornanti, è innegabile che molto di quanto vediamo lo dobbiamo a quel grande "immaginatore" di orrori che fu Lovecraft ("The Rats in the Walls", "I Ratti nel Muro"). Nel "chi la fa l'aspetti" non c'è nulla di originale, ripeto, ma questa volta si sono evitati gli stereotipi e le scivolate nel camp. Davvero notevole Thomas Jane, ma del resto si era già fatto notare in un altro adattamento kinghiano:  THE MIST  [FB]

 

[ID] di Z. HILDICH, con T. JANE, M. PARKER, D. SCHMID, K. BERNARD, HORROR, USA, 2017, 95, 2.35:1