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T R A I L E R

   
     

 

Un topolino con palato ed olfatto finissimi, condotto da un particolarissimo "spirito guida"-deus ex machina, finisce in uno dei più prestigiosi ristoranti parigini, entrando in contatto con Linguini, nipote del celebre chef Gousteau dal quale il locale prende il nome, facendo prendere una piega insospettata alla sua carriera da "sguattero". Sullo sfondo: un capo chef invidioso, un'eredità segreta, una colonia di ratti e... l'ufficio d'igiene! Dio c'è ed abita in Pixar, la magnifica factory che in una decina d'anni ci ha regalato delizie come i due "Toy Story", "Monster & CO", "Nemo", "Gli Incredibili" e "Cars". Non era prerogativa di Dio dare vita alle cose inanimate? E allora non ci si può stupire se tale affermazione giunge a commento di un ennesimo filmone, ad un passo dal capolavoro. Anzitutto, abbiamo a che vedere con una delle sceneggiature più complesse messe in scena dalla casa di animazione; la prima, dopo il definitivo matrimonio con "mamma Disney". Occorre ricordare che Pixar -all'inizio- dipendeva dalla casa di "Topolino": seguì la rottura ed infine il ritorno in grande stile: quando, cioè, Pixar assorbì la Disney, contando (in termini di mercato e qualità) ormai molto più della genitrice. "Ratatouille" segna il ritorno alla regia del Brad Bird de "Gli Incredibili" e -se la "mano" felice si sente- ancor più ce ne accorgiamo dal ritmo, dalle improvvise "virate" che ti portano dove non ti aspetti. Due scene poi svettano su tutte, lanciando il film verso l'Olimpo: il bacio di Linguini e il déjà-vu del terribile critico culinario. Scene che è impossibile descrivere per quanto perfette sotto ogni aspetto, tali da infrangere la barriera tra film "vero" e "di animazione": niente sarà più come prima, dopo "Ratatouille". Musiche che occhieggiano al vaudeville e allo swing di Jango Reiner strizzando l'occhio a Claude Bolling e a... Francis Poulenc (!) Chi -per pregiudizio- non vede film come questo, davvero non sa cosa si perde. [FB]

 

[ID] di B. BIRD, ANIMAZIONE, USA, 2007, 117', 2.35:1, VOTO: 9