F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LAPUTA CASTLE IN THE SKY
GROSSO GUAIO A CHINATOWN
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HIGHLANDER
SPERIAMO CHE SIA FEMMINA
THE HITCHER

IL NOME DELLA ROSA
LA MOSCA
MANHUNTER
FROM BEYOND
VELLUTO BLU
DAUNBAILò
IL COLORE DEI SOLDI
STAND BY ME
IL CAMORRISTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"baraccone frastornante e anche ridondante, ma a suo modo spassoso"

 

 

Texas. Una deejay ascolta in diretta telefonica al massacro di due idioti in automobile incappati nella motosega di "Faccia di Pelle". Sulle sue tracce un ranger svitato che vuole vendicare i nipoti scomparsi quattordici anni prima, secondo la testimonianza dell'unica sopravvissuta trucidati da una famiglia di pazzi cannibali. La tipa della radio, da lui istigata a trasmettere il nastro su cui è inciso l'eccidio, la pagherà cara... Frutto del revisionismo anni '80 che conduce l'horror al grottesco spingendo il pedale del gore, dissemina qua e la citazioni (la porta scorrevole, la carrozzina, la cena col nonno ultracentenario) freddure ("mi hai rovinato la pettinatura alla Simon Le Bon!") gag (su tutte quella con protagonista Dennis Hopper che sceglie la sua motosega in base alla maneggevolezza, brandendola come una sciabola e collaudandola su un tronco d'albero con il negoziante che lo incita) ma soprattutto tratteggiando i "buoni" come idioti patentati, tanto che venga facile per gli spettatori prendere le parti dei "cattivi". Tobe Hooper torna quindi sul luogo del delitto, ovvero quel  NON APRITE QUELLA PORTA  ancora oggi considerato come uno dei film più disturbanti di tutti i tempi e procede perciò con un modus operandi simile a quello applicato da Sam Raimi nel seguito di "Evil Dead". Si giustifica così l'eccesso nelle caratterizzazioni dei villain (l'autostoppista: cranio sfondato rimpiazzato da una piastra di acciaio che stuzzica con una gruccia di ferro opportunamente arroventata). Su tutto spicca l'invenzione del covo dei mostri: una vecchia miniera trasformata in una sorta di Luna Park degli orrori edificato su ossa umane (!) che verrà poi citato addietro da Rob Zombi grande fan di questo seguito. Sarà lo stesso personaggio di Hopper a dichiarare stupefatto dinanzi ad un murales che tracima frattaglie umane: "è la casa del diavolo!". Baraccone frastornante e anche ridondante, ma suo modo spassoso. [FB]

 

[THE TEXAS CHAINSAW MASSACRE 2] di T. HOOPER, CON D. HOPPER, HORROR, USA, 1986, 94', 2.35:1