F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LAPUTA CASTLE IN THE SKY
GROSSO GUAIO A CHINATOWN
ALIENS SCONTRO FINALE
HIGHLANDER
SPERIAMO CHE SIA FEMMINA
THE HITCHER

IL NOME DELLA ROSA
LA MOSCA
MANHUNTER
FROM BEYOND
VELLUTO BLU
DAUNBAILò
IL COLORE DEI SOLDI
STAND BY ME
IL CAMORRISTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"il film che ha rivelato il talento dell'indipendente Jim Jarmush con un Benigni all'Essenza"

 

 

Due uomini accomunati dall'aver difficoltà nei rapporti con le donne, Jack e Zack, entrambi -a loro modo- figure che non scendono a compromessi, vengono allo stesso modo 'incastrati'. In carcere, inizialmente, legano, poi la monotonia della detenzione deteriora i rapporti. L'arrivo di un buffo turista italiano che non parla inglese se non per frasi fatte da dizionarietto turistico condurrà ad un'evasione attraverso le paludi... Eccezionale la frase della rentrée di Benigni: "se gli sguardi uccidessero, io sarei già morto". E ancora: "qui non c'è nemmeno porto per far dondolare un gat-to!". Poi si presenta: "I ame Roberto, call me Bob". Basterebbe già questo per amare "Daunbailò": il film che ha rivelato a noi europei il talento dell'indipendente Jim Jarmush. Il comico toscano a metà degli anni '80 era ancora il Benignaccio, il "Cioni Mario",  IL PICCOLO DIAVOLO  e terzo incomodo che irrompe nel grigiore della cella, rompendo la monotonia, i coglioni, e un po' tutto a Jack (Lurie) con Zack (Waits) che continua a prendere l'uno per l'altro, con tocchi di genio poetici (ad esempio disegna una finestra sul muro) e non-sense che presi sul serio portano ad un'autentica evasione. Deus-ex-machina, è lui l'unico realmente "colpevole" è "Bob": colpevole di omicidio, per aver colpito un uomo con una palla da biliardo ("ma io non sono un criminale, sono un bonaccione"). Se ne va e i due nuovamente cortocircuitano, ricompare con un coniglio ("very difficulty catch the rabbit!"). Fossimo stati in un film di Tobe Hooper sarebbe diventato LA CENA, ma trattandosi di Jarmusch, nella "cabin in the woods" [EVIDENZIA LO SPOILER] lo attenderà solo Nicoletta Braschi (qui, ancora adorabile) a coronare con lui un improbabile sogno d'amore. Fotografato in un bianco e nero da noir francese, anticipa il capolavoro  DEAD MAN  Musiche di Lurie e splendide canzoni di Waits ("Jockey Full Bourbon", "Tango Till They're Sore"). [FB]

 

[DOWN BY LAW] di J. JARMUSCH, CON R. BENIGNI E T. WAITS, GROTTESCO, USA, 1986, 102', 1.85:1