F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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T R A I L E R

   
     

 

L'esperimento condotto da un mad doctor, finalizzato alla stimolazione della ghiandola pineale per mezzo di un complesso sistema di diapason e risonatori magnetici, apre le porte al "non visto", all'Altra Dimensione. La regia dei questo b-movie, liberamente ispirato dall'omonima storia breve di Lovecraft ("Dall'ignoto") assurto lentamente a piccolo "cult", è di uno Stuart Gordon che a sprazzi pare quasi "un" Cronenberg. Vedasi la scena della pudica professoressa occhialuta che, stimolata nella pineale, si trasforma in un zozzona sadomaso e ninfomane nel giro di un cambio d'abito. Meriterebbe un premio speciale per il sex-appeal, la platinata Barbara Crampton, che tutti ricordiamo come moglie fedifraga di Scully in "Omicidio a Luci Rosse", confermatasi qui: arrapantissima nella scena dove si spupazza nel sonno il poveraccio che stava per essere divorato da un vermone del pianeta "Dune", per passarsi poi -lasciva- le dita sulle labbra. E con la scienziata racchietta che diventa "dominatrice", abbiamo pure il "negro che muore per primo", icona dei b-movie sin dalle origini. Le anguille fucsia che fluttuano in aria sono genuinamente efficaci, così come le mutazioni in "The Thing"-style. Ma è nell'ultima parte che lo spettacolo regala morbosità al limite del ripugnante, con il vampiro goloso dei cervelli che risucchia dalle cavità orbitali delle vittime, così sino al finalone condito di superplatter con: smembramenti, carne matoriata e abominii vari. Non si avvertono cadute di stile (cosa rara per prodotti "minori") e questa compattezza fa del titolo il suo punto forza. Adeguate le scenografie, le luci e l'inquietante colonna sonora, al servizio di una godibile sarabanda di efferatezze realizzata con perizia e capace di regalare piacere e disgusto miscelati in egual misura, in uno dei migliori lungometraggi ispirati allo scrittore di Providence. Film più cronenberghiano senza Cronenberg, con l'olandese "L'Ascensore". [FB]

 

[ID] di S. GORDON, CON J. COMBS E B. CRAMPTON,  HORROR, USA, 1986, 85', 1.85:1, VOTO: 8