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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un tipo resta imprigionato per 15 anni in una stanzetta. Una volta liberato, inizia a cercare il suo carceriere animato da un fortissimo sentimento di vendetta. Ma forse il dolore patito, era solo un piccolo assaggio... Una totentanz. Non credo sia possibile definire questo notevole film se non come una macabra danza pestifera di morte e dolore che trova il riscatto dovuto nello struggente, meraviglioso, finalone. La partenza lenta e ridondante mi aveva visto arricciare il naso in più occasioni, alcune scene disgustose sembravano forzate (la cena a base di pesce che più fresco non si può) e altre decisamente tirate per le lunghe. Tolte queste, però, era un capolavoro della madonna. Peccato. Ma i difetti non inficiano troppo il risultato e nel complesso, questo lavoro del coreano Park Chan-Wook, resta un modello di eleganza e forma che può fare invidia ai maestri hollywoodiani ed europei. Gli attori nei ruoli chiave sono a loro agio mentre certe comparse fanno le solite smorfie che fanno le comparse nei film orientali (leggasi: recitazione sopra le righe). Le musiche sono incantevoli (splendido, il sinuoso valzer che è tema centrale della soundtrack) mentre la direzione della fotografia risulta a tratti un po' manichea. Se lo stile di regia ricorda a tratti (i molti movimenti -impossibili- di macchina e lo squisito non-sense di una formica gigante sull'autobus) il Fincher di "Fight Club" e certe strizzate d'occhio (la traiettoria del martello del vendicatore disegnata digitalmente su pellicola) fanno pensare a Leone o al recente Tarantino, altri momenti, come il primo vero combattimento del protagonista (ripreso come fosse un vecchio videogioco) appaiono perfette nella messinscena. Certo qua e la è cinema "diverso" da quello a cui ci siamo bene o male abituati. Ma se si sta al gioco e ci si lascia catturare dalla "forza" delle immagini, allora sarà davvero impossibile non amarlo. [FB]

 

[ID] di P. CHAN-WOOK, con C. MIN-SIK, Y. JI-TAE, THRILLER, SUD COREA, 2003, 119', 2.35:1, VOTO: 9