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"Miyazaki vuole farsi adulto troppo presto"

 

 

La Valle del Vento è quanto rimane di una florida terra rimasta vittima dell'ingordigia umana. Intorno vi è un mare putrefatto popolato di esseri coi quali la principessa Nausicaa prova a entrare in simbiosi. Sfortunatamente c'è chi torna a minacciare il precario equilibrio con la natura, costringendola a schierarsi... Fondamentalmente c'è già tutto: il tema del volo (nato dalla passione del regista per gli alianti, memore del lavoro del compianto padre) messaggio ambientalista (l'uomo deve tenere di più alla natura che lo circonda) e bassezza umana. Cos'è dunque che non funziona nel primo film autonomamente nato dalla mente e dalla mano di Hayo Miyazaki? Un po' quel volersi fare adulto troppo presto. Perduta infatti la freschezza di quel  CONAN RAGAZZO DEL FUTURO  anche in relazione delle tematiche più alte ed esplicite, gli stessi personaggi paiono adulti, anche a causa di eventi che ne hanno portato una precoce maturità. Non mancano i momenti di ampio respiro e l'animazione è già di altissima caratura. Manca davvero un po' di coinvolgimento. Nausicaa è già potenzialmente l'eroina dei futuri capolavori del maestro dell'animazione giapponese, non le difetta l'appeal, ma le manca quell'innocenza che sarà tratto indissolubile di chi la seguirà, oltre ad una spalla umana, necessaria per valorizzarla. Va detto poi che il tasso di violenza è superiore a quanto si vedrà nei seguenti lungometraggi, il che non ne fa certamente un prodotto per tutti i palati. L'ambientazione e soprattutto i giganteschi aracnidi riportano alla memoria il kolossal fantascientifico di David Lynch, di cui si vorrebbe debitore Miyazaki, non fosse uscito lo stesso anno. Tratto da un manga dello stesso Miyazaki, edito nell'82 in edizione cartacea, rappresenta comunque il lavoro alla base della costituzione dello Studio "Ghibli", già capace di qui a due anni il primo vero capolavoro. [FB]

 

[ID] di H. MIYAZAKI, ANIMAZIONE, GIAPPONE, 1984, 90', 1.85:1